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				Inviato: mercoledì 27 novembre 2002, 11:07
				da gigabike
				Piove ininterrottamente da 12 giorni.
Prima abitavo a Roma, adesso abito a Milano... devo pentirmi del trasferimento??
Sigh
			 
			
					
				
				Inviato: mercoledì 27 novembre 2002, 12:03
				da ALEX (LI)
				
In data 2002-11-27 11:07, gigabike scrive:
Piove ininterrottamente da 12 giorni.
Prima abitavo a Roma, adesso abito a Milano... devo pentirmi del trasferimento??
Sigh
Si, perchè non ti sei fermato a metà strada? Che so: la Toscana, la costa Etrusca, hai presente?....
Dai, scherzi a parte anche a Livorno dove abito sul mare piove ininterrottamente da diversi giorni, e c'è anche un bel vento!
 
			 
			
					
				
				Inviato: mercoledì 27 novembre 2002, 13:08
				da carlodg
				Riporto integralmente dal forum ETV1000 due brevi racconti col brutto tempo. Il secondo lo dedichiamo dedicato a Giga:
1) Sabato mattina mi riempio di impegni, il pomeriggio devo andare a 
guardare 4 case con la morosa.
Escludo quindi la moto.
Fatto sta che alle dieci mi libero dagli impegni della mattina, e 
quelli del pomeriggio cominciano alle 16.00.
Una telefonata al più fido e pazzo motociclista, e Nico si presenta 
alle 10.30 a casa mia.
La moto è a riparare, lo scorrazzerò io con la speranza di NON essere 
ricambiato...
Il sole batte nel cielo, la Grigna ed il Resegone sono imbiancati di 
fresco, l'aria è pulita e fresca.
Voglio ripercorrere una strada sul lago che ho fatto solo una volta 
perchè stretta e poco panoramica.
Da Bellano saliamo per Vendrogno. L'asfalto non è bello, ma dopo aver 
attraversato un triste abitato molto anni
'60 (una tragedia architettonica) percorriamo un pezzo di strada 
molto grazioso, che incrocia mille cascatelle 
che si improvvisano torrentelli dopo le pioggie della settimana 
precedente.
Attravesiamo l'enorme Pradello (4 case più la sagrestia) ed arriviamo 
a Casargo, in Valsassina, attraverso una strada
impestata di foglie marcite e torrentelli in mezzo alla strada.
Da Casargo ci dirigiamo a Premana, dove non troviamo un solo posto 
dove ci forniscano del cibo, manco un misero panino.
Un oste ci consiglia un rifugio a Tremenico, in Val Varrone.
Questa Valle collega la Valsassina a Dervio, sul lago. Non è molto 
frequentata perchè la strada è stretta e malmessa, piena di curve
cieche e senza particolari attrattive.
Non piove più, e tutta la mia attenzione è nel non far scivolare la 
moto sulle foglie morte, evitare buche e rami e sassi.
Da Premana a Tremenico sono circa 10 km, e metto la terza marcia solo 
due volte.
Passiamo sotto ad un arco di roccia dal quale un torrente si getta 
sulla strada, e riusciamo ad evitare l'effetto "autolavaggio".
Tutto è grigio e nero. Ma la natura è selvaggia e incontaminata, 
boschi immensi ricoprono le pareti della valle.
Arriviamo a Tremenico, e uno striminzito cartello indica un rifugio. 
Ci inerpichiamo su una strada che conduce in una valletta
dal paesaggio bucolico e sereno. D'estate dev'essere una meraviglia 
unica.
Vedo un bel rifugio su una curva e parcheggio.
Il rifugio ha un nome che è un programma: Capriolo. Del suddetto 
mammifero assaggio una porzione in salmi, oltre ad un ottimo brasato
e ad un altra carne coi funghi che non mi ricordo più. Chiaramente 
polenta vino rosso grappa e caffè.
In due spendiamo la cifra esorbitante di 22 euro.
Da Capriolo possiamo ridiscendere a Tremenico e arrivare a Dervio, 
oppure fare due km di sterratino "facile facile" fino alla valle che 
sale da Sueglio (mi sembra) comunque a sud di Tremenico, verso il 
lago.
Decido senza esitazioni per lo sterrato. Non è proprio facile: sopra 
alla terra bagnata (non è il massimo come coefficiente di aderenza) 
si trova un bel letto di aghi di pino che colorano di giallo il 
percorso. Per la mia gomma posteriore con 16.000 km e un mm scarso di 
battistrada è una pacchia...
La strada si snoda per una pineta, che lascia il passo poco dopo ad 
un fondo pietroso e compatto, pieno di pozzanghere. Una corso d'acqua 
inonda la strada, sulla nostra sinistra il lago irrompe nello 
scenario drammatico di questa natura potente. 
Ma anche la Caponord non scherza. Affronta guadi, divora dislivelli, 
mangia i tornanti.
Finisce purtroppo lo sterrato. Sono in ritardassimo, entro a Bellano 
nella superstrada e la affronto a velocità fortemente extra codice.
Nel rettilineo a tre corsie sul tratto brianzolo della Milano Lecco 
diamo del filo da torcere anche ad una Rsv, ma poi taccio perché 
altrimenti sembra quasi che sono uno smanettone
******
2) Lunedì sera ho fatto tardi in ufficio.
Sono partito dall'azienda alle 21.00 e mi sono fatto la strada verso 
casa in tutta tranquillità.
C'è stato un momento particolare… ero in tangenziale nord, a 120.
Il cuore pompava tranquillo e regolare, pure quello che ho nel petto.
La moto mi proteggeva dall'acqua, che comunque picchiettava sul casco.
Il mio abbigliamento mi teneva caldo e asciutto, sotto di me il sound 
dei pneumatici che sollevano l'acqua, il tono regolare, quasi una 
nota, del mio V60.
La strada bagnata, lucida e arancione. Un colore rilassante che 
imponeva l'andatura rilassante che tenevo.
Avrei potuto guidare così per ore, anche su una strada dritta come lo 
è la tangenziale.
Ero dentro la mia moto, eravamo una cosa sola, senza attriti. Le mie 
gambe nel telaio, le sue ruote tra le mie mani, il suo motore nel mio 
petto, i miei occhi nei suo fari.
Triste tornare a casa, qualche volta, quando la voglia di volare e di 
viaggiare sono così forti.
Lampeggi!
Schwarz.
Lampeggi bagnati
			 
			
					
				
				Inviato: venerdì 29 novembre 2002, 0:58
				da claudioB
				
In data 2002-11-27 11:07, gigabike scrive:
Piove ininterrottamente da 12 giorni.
Prima abitavo a Roma, adesso abito a Milano... devo pentirmi del trasferimento??
Sigh
non ti preoccupare .........da gennaio fino a marzo ,al Nord ,sono mesi generalmente secchi e anche non troppo freddi...... 

o almeno è lo dice la media statistica degli ultimi inverni settentrionali....
come si dice dalle nostre parti: "non c'è più l'inverno di una volta"