La mia prova della varadero 2003

Tutto quanto riguarda la Caponord...
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gigabike
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Messaggio da gigabike »

Ciao,
ho potuto guidare la varadero 2003 per 40 km, di cui 10 in città e 30 sull'extraurbano compresa una superstrada a 4 corsie su cui mi sono lanciato a velocità da galera.
Ecco la mia prova comparativa con la Caponord.
Spero vi piaccia.
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Comparativa Caponord – Varadero: separate alla nascita

Varadero è una spiaggia cubana. Caponord è il luogo dove ogni motociclista sogna di andare una volta nella vita. Nomi in un certo senso opposti, per moto assolutamente simili. Ad incrociarle per strada è facile scambiarle l’una per l’altra, il frontale sembra l’abbia disegnato la stessa mano. La giapponese è… giapponese: regolarità di funzionamento esemplare, qualità percepita elevata, ogni cosa al suo posto. Aprilia cerca di fare le cose per bene e si ispira ai giapponesi cercando di dare qualcosa in più sotto il profilo tecnico: forcella da 50 mm (43mm la Varadero), telaio doppio trave in alluminio (acciaio per Honda), cerchi a raggi tangenziali (in lega a tre razze), frizione antisaltellamento e lubrificazione a carter secco. La Varadero si è già fatta apprezzare dai mototuristi di tutto il mondo nella versione a 5 marce ed alimentazione a carburatori. Oggi il cambio a sei marce (con la sesta di tipo overdrive) e l’iniezione elettronica hanno l’obiettivo comune di ridurre i consumi, vero handicap della precedente XLV 1000. All’accensione, la prima differenza tra la moto di Noale e quella di Hamamatsu (costruita però in Spagna): l’ETV accoglie con il balletto del diplay LCD ed il fruscio del V60 Rotax che non scende dai 1500 giri finché il motore non ha cominciato a scaldarsi; il contrario l’XLV che, al borbottio sommesso successivo all’accensione, fa seguire a caldo un minimo intorno ai 1000 giri/min. Appena in temperatura possiamo stendere qualche marcia. Subito si ha la sensazione che l’Apriliona abbia più “birra”, la progressione è perentoria e senza esitazioni, meno piena ai regimi medio bassi rispetto alla Varadero, ma decisamente più sportiva sopra i 5.000 giri fino all’intervento del limitatore, dove il V60 austriaco sembrerebbe non volersi fermare. La giapponesona fa innamorare per la progressività e fluidità di erogazione; qualsiasi marcia sia inserita si dà gas e lei parte, senza strappare, senza sussulti o indecisioni; se non fosse per lo scarico che scandisce nettamente ogni scoppio nei cilindri, sembrerebbe un motore elettrico.
Nel traffico cittadino non ci sono problemi. Nonostante i quasi 100 CV di entrambe e gli ingombri non proprio ridottissimi, non c’è in realtà alcun problema a svicolare tra le auto, occorre solo fare attenzione alle pedane del passeggero che, poste esternamente alla parte ascendente dei collettori di scarico, risultano larghe e possono andare a toccare qualche paraurti negli zig-zag più angusti. Ottimo il reparto trasmissione della Varadero, la finale non ha giochi anomali e le marce sono ben spaziate, con la prima più corta della Caponord. Nell’apri-chiudi la maxienduro di Noale è leggermente più brusca pur senza mai arrivare ad essere fastidiosa.
E’ però sulle strade extraurbane che queste due mangiatrici di km danno il meglio di sé. Le velocità di crociera sono da berlina di lusso; a 130 km/h i motori “trottano” a circa 4500 giri. La sesta marcia è di potenza sulla Caponord, overdrive sulla Varadero ma in entrambi i casi permettono sorpassi senza necessità di scalare. Pennellare tra una curva e l’altra risulta facile ed intuitivo. La Varadero ha interasse maggiore ma avancorsa minore. Il mix è riuscito e nonostante peso e baricentro di connotazione tutt’altro che sportiva non è un problema nemmeno il “pif-paf” più repentino. La stabilità alle alte andature vede in vantaggio la Caponord che anche a “velocità Pendolino” si tuffa dentro i curvoni seguendo la traiettoria come fosse su un binario.
Protezione. Che siano moto per viaggiare e da usare tutti i giorni, maltempo compreso, lo dimostra la protettività aerodinamica garantita da entrambe anche a velocità prossime alla massima. E’ un gran bell’andare, in autostrada, in posizione eretta con il motore che frulla poco oltre metà regime con il tachimetro che segna 170 km/h. La Varadero però ha la sesta di riposo, infatti si superano i 200 in quinta e, messa la sesta, i giri non crescono e la velocità si abbassa di qualche km/h. La Caponord sembra invece non finire mai, raggiunti i 200 in quinta, si mette la sesta e ci si invola oltre i 220 di strumento. Nel suo caso la stretta parentela con la RSV è evidente.
Stabilità sul veloce. Qui sembrano entrambe molto ben messe. La forcella da 43 mm della Varadero garantisce un buon sostegno. Si affrontano i curvoni autostradali senza alleggerire il gas se l’ampiezza della curva lo consente. Un comportamento ottimo nel quale la Caponord eccelle, complice la forcella Marzocchi con i due “pali” da 50 mm. Sul dritto ad alta velocità filano entrambe dritte e niente e nessuno le disturba.
Tenuta di strada. Le gomme di primo equipaggiamento sono le note Bridgestone Trail Wing, con codice R. Già apprezzate da molti bmwuisti che le montano anch’essi di serie sulle GS, hanno dimostrato una buona tenuta di strada, solo che il profilo dell’anteriore è un po’ piatto. La Varadero imposta la curva con naturalezza e una volta in appoggio invoglia a cercare il “piegone” buttandola giù ancor di più. Comportamento simile sulla Caponord che di primo equipaggiamento monta però i Metzeler Tourance, garanti di buon grip e tanta fiducia anche nelle pieghe più assassine.
Cambi direzione: entrambe le endurone sono facili da buttare di qua e di là, con un leggero vantaggio per la Caponord che è più svelta, forse per via del peso inferiore di una decina di kg o dell’impostazione generale della ciclistica, più lunga di avancorsa ma più corta di interasse.
Freni. Per i freni difficile fare una comparazione. Come spazi di arresto sono su ottimi livelli, con impianti potenti, modulabili e ben gestibili, anche su fondi viscidi. La frenata integrale della Varadero o ti piace o la odi. Una caratteristica alla quale fare assuefazione è senz’altro nella guida sportiva, quando, entrando troppo forti in curva, si è portati a “pelare” il posteriore per far chiudere la curva all’avantreno e invece sulla Varadero il pedale aziona anche i freni anteriori con l’effetto che la moto si “accuccia” scomponendo l’assetto se non ci si abitua ad essere più dolci. In compenso è esente da effetto autoraddrizzante e così, capito il “giochetto”, ci si fida senza problemi.
Cambio. Qui 10 e lode alla Varadero e un bell’8 alla Caponord. L’innesto delle marce sulla XLV è di burro e trovare la folle è semplicissimo. Solo l’escursione della leva vede in vantaggio la Caponord, che ha un comando più veloce.
Frizione. Morbida e progressiva sulla Varadero, spugnosa ma ben modulabile sulla Caponord. E’ la differenza logica tra l’impianto a cavo della Honda e quello idraulico della Caponord. Unica notazione, quello dell’Aprilia si ammorbidisce una volta in moto perché c’è il sistema PPC antisaltellamento che contribuisce anche alla morbidezza del comando.
Conclusioni: chi è già Varaderista, provando la versione 2003, difficilmente penserà esista qualcosa di meglio, anche perché sul cupolino c’è quella magica scritta… Honda. Fino a un paio d’anni fa le rivali erano BMW-GS, Triumph Tiger (snobbata in Italia) e, per certi versi, la Yamaha TDM. Poi sono arrivate Caponord e V-Strom. L’Aprilia gioca la carta delle prestazioni, con una dotazione ciclistica simile ad una sportiva ed un prezzo in linea con le concorrenti. Il successo della nuova Varadero è sicuro, la Caponord dovrà dimostrare col tempo di meritarsi la fiducia dei quasi 1000 acquirenti del 2002.
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Radarman
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Messaggio da Radarman »

e bravo anche Giga....
Complimenti per il tuo report!
Volevo chiederti.... ma hai provato una "penna" oltre i 60° per vedere se il motore si spegne??? :wink:))

Un saluto.




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<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: Radarman il 2003-01-31 23:20 ]</font>
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carlodg
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Messaggio da carlodg »

Ottimo rapporto Giga.
Ho visto anche i dati su Motociclismo: siamo ancora davanti. La Honda non ci fà paura.

B R A V A A P R I L I A ! ! !

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Messaggio da Porcocicci »

Davvero una bel rapporto Giga!
Insomma è stata migliorata ma l'anima è la stessa del precedente modello... sempre un'ottima moto... ma io preferisco sempre la mia amata Caponord (comoda velocissima stabile maneggevole e cattiva quando la stuzzichi!!!) :smile: :smile: :smile: :wink:


<font size=-1>[ Questo messaggio è stato modificato da: Porcocicci il 2003-02-01 12:58 ]</font>
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