Inviato: domenica 16 febbraio 2003, 3:27
senza voler neanche minimamente competere con il Sommo Schwarz (a proposito tutto OK?!) ed ai suoi resoconti.....
in realtà nelle tre settimane di “vita” della nuova Capo ho già avuto modo di fare, anche in compagnia di mia moglie, qualche altro Km.
Ma quelli che volevo percorrere oggi erano i primi km, dal 18 Maggio scorso (il giorno del mio incidente!), su una strada tutta curve e pieghe.
Nonostante il clima non sia dei più temperati con il termometro che a Pescara segna i 7° ed il cielo coperto, la scelta della destinazione è praticamente obbligata: Passo Lanciano, con i suoi 1.300Mt di altitudine e gli appena 50Km da casa. Da fare, ovviamente, passando per la strada più tortuosa e, proprio per questo, meno frequentata dagli appassionati di sci che affollano gli impianti di risalita. Dimenticavo di dire che era proprio a Passo Lanciano che ero diretto il 18 Maggio…che sia una catarsi la mia???
Sono le 14:00 quando parto da casa ed in poco più di 20 minuti ho già superato Chieti ed inizio a salire verso Bucchianico lungo la SS539. Il freddo si fa sentire o forse sono io che in oltre 10 mesi di fermo forzato ho un po perso l’abitudine???
Purtroppo la strada è messa male, la neve e la pioggia dei giorni passati ha fatto “scivolare” l’asfalto a valle in molti punti. Non si tratta di vere e proprie frane, sono abbassamenti di 10/15cm, al massimo di 30 ma ovviamente sono segnalati e la carreggiata si restringe. In questa zona le colline sono argillose, segnate dai calanchi, basta un forte temporale per fare danni.
Continuo a salire verso Roccamontepiano.
La moto è legata, ha percorso meno di 200km ma io non sono da meno, mi mancano gli automatismi, la posizione in sella, lo sguardo allo specchietto, chiudo troppo presto, apro troppo tardi… ma la strada la conosco a memoria e questo mi aiuta parecchio anche se ai lati inizia ad esserci la neve.
Arrivo in paese e mi fermo al solito Bar che è, appunto, un tipico Bar da Paese con i tavoli di gente che gioca a carte ed altri “paesani” parcheggiati intorno al bancone. Ecco un’altra cosa che avevo dimenticato: gli sguardi di queste persone che pensano, forse a ragione, di avere davanti un cretino che se ne va in giro in moto con appena 4/5 gradi. Bevo il mio caffè e riparto.
Adesso la strada inizia bruscamente a salire verso Passo Lanciano, la neve ai lati diventa alta mezzo metro e la temperatura inizia a scendere velocemente.
Continuo a salire ed arrivo al confine del Parco Nazionale della Maiella di recente costituzione (1995) e che comprende buona parte del comprensorio montano ad Est del più conosciuto Parco Nazionale D’Abruzzo.
Mi fermo per fare qualche foto. Nel frattempo la temperatura è scesa ancora, il termometro della Capo adesso segna due gradi e si è accesa la spia della riserva di benzina.
Mi rimetto in sella, la strada è bagnata ma tutto sommato pulita, devo solo fare attenzione ai tornati perché posso trovare neve sulla carreggiata o, ancora peggio, ghiaccio.
Per questo mi conforta vedere che è stato sparso molto sale e brecciolino per evitarne la formazione anche se so che al ritorno dovrò passare da un autolavaggio a gettoni per togliere le incrostazioni ed evitare che danneggino la moto.
Nonostante tutto adesso la guida è più rilassata e riesco a percepire, tra le altre, la sensazione già descritta da Schwarz in uno dei suo resoconti: “…l’aria fredda che ti spacca il naso…”. Sorrido, sono contento.
Proseguo ancora ma mi rendo conto che non riuscirò ad arrivare a Passo Lanciano, negli ultimi chilometri la strada attraversa il bosco e sicuramente sarà ancora più sporca ed il rischio di trovare ghiaccio sempre più alto. Arrivo ad un Hotel e decido di fermarmi e tornare indietro.
Tra l’altro la temperatura è scesa fino ad un grado con la Capo che me la indica facendo lampeggiare il numero sul display.
Torno giù fino a Roccamontepiano e decido di tornare a Pescara passando da Serramonacesca per non fare la stessa strada fatta prima. Mi fermo a fare benzina ed in un autolavaggio do una pulita al sale e al fango.
Arrivo a casa con il tachimetro che segna poco più di 100Km percorsi ma con la sicurezza che nulla è cambiato nel mio rapporto con la moto nonostante quanto successo.
Un saluto.
P.S.
probabilmente tra un paio di giorni riesco a mettere in linea una sorte di sito web e le foto che ho fatto, se interessano...
in realtà nelle tre settimane di “vita” della nuova Capo ho già avuto modo di fare, anche in compagnia di mia moglie, qualche altro Km.
Ma quelli che volevo percorrere oggi erano i primi km, dal 18 Maggio scorso (il giorno del mio incidente!), su una strada tutta curve e pieghe.
Nonostante il clima non sia dei più temperati con il termometro che a Pescara segna i 7° ed il cielo coperto, la scelta della destinazione è praticamente obbligata: Passo Lanciano, con i suoi 1.300Mt di altitudine e gli appena 50Km da casa. Da fare, ovviamente, passando per la strada più tortuosa e, proprio per questo, meno frequentata dagli appassionati di sci che affollano gli impianti di risalita. Dimenticavo di dire che era proprio a Passo Lanciano che ero diretto il 18 Maggio…che sia una catarsi la mia???
Sono le 14:00 quando parto da casa ed in poco più di 20 minuti ho già superato Chieti ed inizio a salire verso Bucchianico lungo la SS539. Il freddo si fa sentire o forse sono io che in oltre 10 mesi di fermo forzato ho un po perso l’abitudine???
Purtroppo la strada è messa male, la neve e la pioggia dei giorni passati ha fatto “scivolare” l’asfalto a valle in molti punti. Non si tratta di vere e proprie frane, sono abbassamenti di 10/15cm, al massimo di 30 ma ovviamente sono segnalati e la carreggiata si restringe. In questa zona le colline sono argillose, segnate dai calanchi, basta un forte temporale per fare danni.
Continuo a salire verso Roccamontepiano.
La moto è legata, ha percorso meno di 200km ma io non sono da meno, mi mancano gli automatismi, la posizione in sella, lo sguardo allo specchietto, chiudo troppo presto, apro troppo tardi… ma la strada la conosco a memoria e questo mi aiuta parecchio anche se ai lati inizia ad esserci la neve.
Arrivo in paese e mi fermo al solito Bar che è, appunto, un tipico Bar da Paese con i tavoli di gente che gioca a carte ed altri “paesani” parcheggiati intorno al bancone. Ecco un’altra cosa che avevo dimenticato: gli sguardi di queste persone che pensano, forse a ragione, di avere davanti un cretino che se ne va in giro in moto con appena 4/5 gradi. Bevo il mio caffè e riparto.
Adesso la strada inizia bruscamente a salire verso Passo Lanciano, la neve ai lati diventa alta mezzo metro e la temperatura inizia a scendere velocemente.
Continuo a salire ed arrivo al confine del Parco Nazionale della Maiella di recente costituzione (1995) e che comprende buona parte del comprensorio montano ad Est del più conosciuto Parco Nazionale D’Abruzzo.
Mi fermo per fare qualche foto. Nel frattempo la temperatura è scesa ancora, il termometro della Capo adesso segna due gradi e si è accesa la spia della riserva di benzina.
Mi rimetto in sella, la strada è bagnata ma tutto sommato pulita, devo solo fare attenzione ai tornati perché posso trovare neve sulla carreggiata o, ancora peggio, ghiaccio.
Per questo mi conforta vedere che è stato sparso molto sale e brecciolino per evitarne la formazione anche se so che al ritorno dovrò passare da un autolavaggio a gettoni per togliere le incrostazioni ed evitare che danneggino la moto.
Nonostante tutto adesso la guida è più rilassata e riesco a percepire, tra le altre, la sensazione già descritta da Schwarz in uno dei suo resoconti: “…l’aria fredda che ti spacca il naso…”. Sorrido, sono contento.
Proseguo ancora ma mi rendo conto che non riuscirò ad arrivare a Passo Lanciano, negli ultimi chilometri la strada attraversa il bosco e sicuramente sarà ancora più sporca ed il rischio di trovare ghiaccio sempre più alto. Arrivo ad un Hotel e decido di fermarmi e tornare indietro.
Tra l’altro la temperatura è scesa fino ad un grado con la Capo che me la indica facendo lampeggiare il numero sul display.
Torno giù fino a Roccamontepiano e decido di tornare a Pescara passando da Serramonacesca per non fare la stessa strada fatta prima. Mi fermo a fare benzina ed in un autolavaggio do una pulita al sale e al fango.
Arrivo a casa con il tachimetro che segna poco più di 100Km percorsi ma con la sicurezza che nulla è cambiato nel mio rapporto con la moto nonostante quanto successo.
Un saluto.
P.S.
probabilmente tra un paio di giorni riesco a mettere in linea una sorte di sito web e le foto che ho fatto, se interessano...