Consiglio sostituzione dischi freno
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Re: Consiglio sostituzione dischi freno
Non ne sono sicurissimo, perchè ad.es. al motoraduno delle Harley al Faaker See in Austria c'erano una caterba di moto tedesche con modifiche allucinanti che credo non siano accettabili dal nostro codice della strada...
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Re: Consiglio sostituzione dischi freno
ciao a tutti
proprio oggi ho parlato con il Guru Fiorenzo
in merito ai dischi, pastiglie, tubi in treccia e pinze,
mi ha confermato che solo i ricambi originali sono omologati
gli altri sono solo per uso pista!
si rischia il verbale + fermo del mezzo!
ma il problema maggiore forse si presenta con l'assicurazione in caso di sinistro!!
volevo montare i dischi a margherita ma a questo punto non so cosa fare, boh..
proprio oggi ho parlato con il Guru Fiorenzo
in merito ai dischi, pastiglie, tubi in treccia e pinze,
mi ha confermato che solo i ricambi originali sono omologati
gli altri sono solo per uso pista!
si rischia il verbale + fermo del mezzo!
ma il problema maggiore forse si presenta con l'assicurazione in caso di sinistro!!
volevo montare i dischi a margherita ma a questo punto non so cosa fare, boh..

- OnlyVu
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Re: Consiglio sostituzione dischi freno
Mah, tutto indubbiamente vero.
Però è anche vero che non esiste una descrizione puntuale dei componenti dell'impianto frenante sul libretto di circolazione, quindi a meno di non trovare un carabiniere caponordista....(ma proprio per quello dovrebbe lasciar correre).
E poi in questa materia non so cosa voglia dire omologato, deve essere omologato il componente, l'impianto costituito da più componenti o il mezzo completo?
Ad es. non credo che le pinze freno Triple Bridge contengano nell'omologazione la descrizione dei modelli di moto su cui possono essere montate, quindi essendo omologate per uso stradale si possono montare sulla Caponord che non le prevede di serie?
I dischi freno non sono omologati e quindi si pone solo il problema (al di fuori dell'ipotesi di incidente) della riconoscibilità esteriore dell'inadeguatezza del componente: deve esserci stampigliata sopra l'omologazione? Su quelli originali (non li ho però esaminati) non mi pare ci sia nulla...quindi boh.
In caso di incidente
, è tutto rimesso a quello che si determina: se cioè vengono disposte indagini, perizie etc.
In caso di semplice sostituzione dei dischi non mi farei troppi problemi, però se si vuole stare assolutamente tranquilli, prenderei dei dischi commerciali omologati.
Inoltre, ma quanto è onerosa questa benedetta omologazione, possibile che nemmeno il produttore che sforna centinaia di ricambi riesca a farla?
Qui di seguito, a parziale delucidazione di questi quesiti, ecco quanto riporta il sito tuttomaggiolino.it
a proposito del Tuv Italia ( http://www.tuttomaggiolino.it/viewtopic ... 140573ac06 ):
Il dilemma di molti motociclisti e molti tuners italiani è l’omologazione dei veicoli pazientemente elaborati…
Girovagando su internet abbiamo trovato queste informazioni.
Da qualche anno si è diffusa la notizia che il TUV tedesco, un organismo privato che rilascia omologazioni in accordo con il KBA, il ministero dei trasporti tedesco, ha un ufficio in Italia, a Milano, che omologa moto e auto modificate come esemplari unici.
La trafila non è semplicissima, perché ottenuta l’omologazione si tratta di immatricolare temporaneamente in Germania la nostra auto o moto, esportandola poi formalmente in Italia in virtù del principio di libera circolazione delle merci, che prevede il mutuo riconoscimento anche delle omologazioni nazionali.
Qualcuno storce il naso quando sente parlare di TUV, a cominciare dai dirigenti della nostra Motorizzazione, secondo i quali l’ente tedesco è un po’ troppo lassista. Può darsi, non abbiamo la competenza tecnica per esprimere un parere, ma sappiamo per certo che anche la Commissione Europea affida studi importanti all’organismo tedesco, del quale, evidentemente, si fida…
Come omologare le modifiche
L'omologazione di un auto o moto è soggetta a 19 direttive specifiche raccolte in una direttiva quadro, la 92/61/CEE. Intervenire su un mezzo già omologato e semplicemente modificata è relativamente semplice se si tratta di un veicolo prodotto a partire dal '99, da quando cioè si applica la direttiva europea di omologazione in oggetto.
Se il veicolo è più anziano, tutto diviene più difficile, perché bisogna vedere in base a quale normativa è stato certificato e poi aggiornarne l’omologazione preoccupandosi che sia comunque conforme alla normativa originale.
Nel caso in cui siano stati sostituiti pochi componenti, l'operazione è semplificata se i nuovi accessori adottati sono già omologati a livello comunitario o se sono certificati TUV. Diversamente vanno dapprima approvati dall’ente tedesco attraverso prove aggiuntive.
Il riferimento è per cerchi, manubri, parafanghi e forcelle; componenti per i quali l'Europa non impone un'omologazione, ma che il TUV, perché possano circolare in Germania, deve testare. Insomma, al momento di comperare un nuovo forcellone o altro componente, prima dell’acquisto è meglio sincerarsi che abbia il logo del TUV.
Diverso il caso se si tratta di componenti originali già adottati da una casa costruttrice, perché in questo caso il problema è comunque superato per la presunzione di sicurezza riconosciuta ai componenti originali.
Omologare un veicolo unico non è allora una cosa così difficile. In fin dei conti non è altro che l’applicazione modulare delle norme d’omologazione.
Attenzione però, più componenti già certificati si utilizzano e più facile è il procedimento, perché serviranno meno prove, che costano, soprattutto perché in certi casi richiedono l’uso di laboratori esterni il cui affitto non è a buon mercato.
Al termine delle prove viene stesa una relazione tecnica in due lingue e attraverso agenzie specializzate si può provvedere a un'immatricolazione provvisoria in Germania, operazione che comporta anche il pagamento di una serie di tasse e di un'assicurazione a breve scadenza.
Il costo di questa operazione è quantificabile in circa 250 euro, ai quali vanno aggiunte le spese per l’immatricolazione italiana, più o meno una cifra equivalente.
Per quanto riguarda invece i costi del TUV, dipende molto dal tipo di omologazione che si richiede. A Milano la tariffa è oraria e una giornata intera costa 750 euro. Eventuali laboratori ai quali ci si deve rivolgere per prove particolari, come quella sulle emissioni allo scarico o sulla potenza del motore, necessarie se sono variati componenti fondamentali del propulsore, si pagano a parte.
Qualche esempio spicciolo? Omologare differenti misure di cerchi e pneumatici (con componenti già certificati TUV) può costare sui 2-300 euro. Per un veicolo completo si può arrivare dai 1.500 ai 3.000 euro (più le prove di laboratorio), a seconda che siano utilizzati componenti già omologati o meno. Insomma, considerando gli elevati costi dei laboratori, immatricolazione in Germania, assicurazione provvisoria, la reimmatricolazione in Italia e tutte le altre spesucce, omologare un auto o moto completamente modificata si può in media dai 6 ai 10.000 euro… poi ovviamente tutto dipende dal tipo di modifiche che si fanno al veicolo .
Una prova di inquinamento, per una moto alla quale invece sia stato sostituito il sistema di alimentazione e il catalizzatore dello scarico, può costare da sola sui 1000 euro. Il TUV comunque fa preventivi personalizzati per operazioni importanti, anche su un singolo veicolo.
Da notare che per i componenti strutturali, quelli più importanti, viene richiesta una fattura d'acquisto o una dichiarazione di vendita. In compenso se le modifiche apportate sono profonde e se si omologa un esemplare unico, è possibile dare qualunque nome al veicolo in oggetto, anche il proprio!
Il TUV è un gruppo che impiega circa 10.000 persone e che esercita la propria attività in 4 settori: automotive (circolazione stradale, ma anche ferrovie), certificazioni di sistema ISO 9000 e 14000 (il core business in Italia), certificazioni di prodotto (lavatrici, bancomat, computer, dispositivi per satelliti, stampanti…), costruzioni e impianti (ascensori, serbatoi, materiali…).
In Italia il TUV ha diverse sedi e alcuni laboratori. A Scarmagno per esempio, in provincia di Torino, c'è un laboratorio per le prove su ruote che è anche l’unico che in Italia certifica i serbatoi in plastica. Fra i clienti citiamo l’Acerbis e i produttori di serbatoi in polietilene per scooter.
Numerosi anche i costruttori di moto che si rivolgono al TUV per avere l'omologazione dei loro modelli, a cominciare dalle case italiane, ma anche dalle giapponesi o da quelle tedesche, che operano direttamente in Germania.
Per informazioni, il TUV di Milano risponde al numero 02.66.05.31.
Credo che la risposta finale sull'utilizzo del ricambio omolologato sia quella più logica e risieda proprio nel certificato rilasciato all'atto dell'acquisto: se il ricambio, pur omologato, non viene previsto per la ns. moto, bisogna fare l'omologazione del mezzo con la trafila di cui sopra. L'unico dubbio è dove trovare tutte le informazioni.
Però è anche vero che non esiste una descrizione puntuale dei componenti dell'impianto frenante sul libretto di circolazione, quindi a meno di non trovare un carabiniere caponordista....(ma proprio per quello dovrebbe lasciar correre).
E poi in questa materia non so cosa voglia dire omologato, deve essere omologato il componente, l'impianto costituito da più componenti o il mezzo completo?
Ad es. non credo che le pinze freno Triple Bridge contengano nell'omologazione la descrizione dei modelli di moto su cui possono essere montate, quindi essendo omologate per uso stradale si possono montare sulla Caponord che non le prevede di serie?
I dischi freno non sono omologati e quindi si pone solo il problema (al di fuori dell'ipotesi di incidente) della riconoscibilità esteriore dell'inadeguatezza del componente: deve esserci stampigliata sopra l'omologazione? Su quelli originali (non li ho però esaminati) non mi pare ci sia nulla...quindi boh.
In caso di incidente

In caso di semplice sostituzione dei dischi non mi farei troppi problemi, però se si vuole stare assolutamente tranquilli, prenderei dei dischi commerciali omologati.
Inoltre, ma quanto è onerosa questa benedetta omologazione, possibile che nemmeno il produttore che sforna centinaia di ricambi riesca a farla?
Qui di seguito, a parziale delucidazione di questi quesiti, ecco quanto riporta il sito tuttomaggiolino.it

Il dilemma di molti motociclisti e molti tuners italiani è l’omologazione dei veicoli pazientemente elaborati…
Girovagando su internet abbiamo trovato queste informazioni.
Da qualche anno si è diffusa la notizia che il TUV tedesco, un organismo privato che rilascia omologazioni in accordo con il KBA, il ministero dei trasporti tedesco, ha un ufficio in Italia, a Milano, che omologa moto e auto modificate come esemplari unici.
La trafila non è semplicissima, perché ottenuta l’omologazione si tratta di immatricolare temporaneamente in Germania la nostra auto o moto, esportandola poi formalmente in Italia in virtù del principio di libera circolazione delle merci, che prevede il mutuo riconoscimento anche delle omologazioni nazionali.
Qualcuno storce il naso quando sente parlare di TUV, a cominciare dai dirigenti della nostra Motorizzazione, secondo i quali l’ente tedesco è un po’ troppo lassista. Può darsi, non abbiamo la competenza tecnica per esprimere un parere, ma sappiamo per certo che anche la Commissione Europea affida studi importanti all’organismo tedesco, del quale, evidentemente, si fida…
Come omologare le modifiche
L'omologazione di un auto o moto è soggetta a 19 direttive specifiche raccolte in una direttiva quadro, la 92/61/CEE. Intervenire su un mezzo già omologato e semplicemente modificata è relativamente semplice se si tratta di un veicolo prodotto a partire dal '99, da quando cioè si applica la direttiva europea di omologazione in oggetto.
Se il veicolo è più anziano, tutto diviene più difficile, perché bisogna vedere in base a quale normativa è stato certificato e poi aggiornarne l’omologazione preoccupandosi che sia comunque conforme alla normativa originale.
Nel caso in cui siano stati sostituiti pochi componenti, l'operazione è semplificata se i nuovi accessori adottati sono già omologati a livello comunitario o se sono certificati TUV. Diversamente vanno dapprima approvati dall’ente tedesco attraverso prove aggiuntive.
Il riferimento è per cerchi, manubri, parafanghi e forcelle; componenti per i quali l'Europa non impone un'omologazione, ma che il TUV, perché possano circolare in Germania, deve testare. Insomma, al momento di comperare un nuovo forcellone o altro componente, prima dell’acquisto è meglio sincerarsi che abbia il logo del TUV.
Diverso il caso se si tratta di componenti originali già adottati da una casa costruttrice, perché in questo caso il problema è comunque superato per la presunzione di sicurezza riconosciuta ai componenti originali.
Omologare un veicolo unico non è allora una cosa così difficile. In fin dei conti non è altro che l’applicazione modulare delle norme d’omologazione.
Attenzione però, più componenti già certificati si utilizzano e più facile è il procedimento, perché serviranno meno prove, che costano, soprattutto perché in certi casi richiedono l’uso di laboratori esterni il cui affitto non è a buon mercato.
Al termine delle prove viene stesa una relazione tecnica in due lingue e attraverso agenzie specializzate si può provvedere a un'immatricolazione provvisoria in Germania, operazione che comporta anche il pagamento di una serie di tasse e di un'assicurazione a breve scadenza.
Il costo di questa operazione è quantificabile in circa 250 euro, ai quali vanno aggiunte le spese per l’immatricolazione italiana, più o meno una cifra equivalente.
Per quanto riguarda invece i costi del TUV, dipende molto dal tipo di omologazione che si richiede. A Milano la tariffa è oraria e una giornata intera costa 750 euro. Eventuali laboratori ai quali ci si deve rivolgere per prove particolari, come quella sulle emissioni allo scarico o sulla potenza del motore, necessarie se sono variati componenti fondamentali del propulsore, si pagano a parte.
Qualche esempio spicciolo? Omologare differenti misure di cerchi e pneumatici (con componenti già certificati TUV) può costare sui 2-300 euro. Per un veicolo completo si può arrivare dai 1.500 ai 3.000 euro (più le prove di laboratorio), a seconda che siano utilizzati componenti già omologati o meno. Insomma, considerando gli elevati costi dei laboratori, immatricolazione in Germania, assicurazione provvisoria, la reimmatricolazione in Italia e tutte le altre spesucce, omologare un auto o moto completamente modificata si può in media dai 6 ai 10.000 euro… poi ovviamente tutto dipende dal tipo di modifiche che si fanno al veicolo .
Una prova di inquinamento, per una moto alla quale invece sia stato sostituito il sistema di alimentazione e il catalizzatore dello scarico, può costare da sola sui 1000 euro. Il TUV comunque fa preventivi personalizzati per operazioni importanti, anche su un singolo veicolo.
Da notare che per i componenti strutturali, quelli più importanti, viene richiesta una fattura d'acquisto o una dichiarazione di vendita. In compenso se le modifiche apportate sono profonde e se si omologa un esemplare unico, è possibile dare qualunque nome al veicolo in oggetto, anche il proprio!
Il TUV è un gruppo che impiega circa 10.000 persone e che esercita la propria attività in 4 settori: automotive (circolazione stradale, ma anche ferrovie), certificazioni di sistema ISO 9000 e 14000 (il core business in Italia), certificazioni di prodotto (lavatrici, bancomat, computer, dispositivi per satelliti, stampanti…), costruzioni e impianti (ascensori, serbatoi, materiali…).
In Italia il TUV ha diverse sedi e alcuni laboratori. A Scarmagno per esempio, in provincia di Torino, c'è un laboratorio per le prove su ruote che è anche l’unico che in Italia certifica i serbatoi in plastica. Fra i clienti citiamo l’Acerbis e i produttori di serbatoi in polietilene per scooter.
Numerosi anche i costruttori di moto che si rivolgono al TUV per avere l'omologazione dei loro modelli, a cominciare dalle case italiane, ma anche dalle giapponesi o da quelle tedesche, che operano direttamente in Germania.
Per informazioni, il TUV di Milano risponde al numero 02.66.05.31.
Credo che la risposta finale sull'utilizzo del ricambio omolologato sia quella più logica e risieda proprio nel certificato rilasciato all'atto dell'acquisto: se il ricambio, pur omologato, non viene previsto per la ns. moto, bisogna fare l'omologazione del mezzo con la trafila di cui sopra. L'unico dubbio è dove trovare tutte le informazioni.

- Moma
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Re: Consiglio sostituzione dischi freno
Trasferiamo la questione ai tagliandi delle nostre auto: una ormai vecchia direttiva Ue voluta da Monti (da cui prende il nome) ha imposto ai costruttori di riconoscere la garanzia contrattuale anche per le vetture i cui tagliandi sono effettuati al di fuori della rete ufficiale, purché eseguiti secondo gli standard stabiliti dal costruttore stesso.
Se la mia vettura (una BMW) monta in origine dischi e pasticche Ate, ovviamente il bosch service ci metterà i prodotti della gamma bosch (che hanno in effetti un numero di KBA) che non mi mettono fuori legge con il mezzo

Per lo stesso motivo custodisco gelosamente un certificato ABE (su cui è riportato il KBA) per i cerchi set invernali della BBS. Mi sembra che nel casino italico i tedeschi abbiano affrontato la questione con chiarezza: anche il deflettore x-creen ha l'omologazione per il Caponord (e altre) come accade per gli scarichi Leovince ecc.....
Il quesito andrebbe girato alla braking: se acquisto un set dischi non autorizzato alla circolazione stradale, correttezza commerciale imporrebbe di segnalarlo sulla confezione a caratteri cubitali (e io questa, salvo errore, non la vedo)
Se la mia vettura (una BMW) monta in origine dischi e pasticche Ate, ovviamente il bosch service ci metterà i prodotti della gamma bosch (che hanno in effetti un numero di KBA) che non mi mettono fuori legge con il mezzo


Per lo stesso motivo custodisco gelosamente un certificato ABE (su cui è riportato il KBA) per i cerchi set invernali della BBS. Mi sembra che nel casino italico i tedeschi abbiano affrontato la questione con chiarezza: anche il deflettore x-creen ha l'omologazione per il Caponord (e altre) come accade per gli scarichi Leovince ecc.....
Il quesito andrebbe girato alla braking: se acquisto un set dischi non autorizzato alla circolazione stradale, correttezza commerciale imporrebbe di segnalarlo sulla confezione a caratteri cubitali (e io questa, salvo errore, non la vedo)

Caponord 5/2003
TuonoR 2/2006
Ktm Adventure 1190 9/2015
avevo un glorioso Scarabeo Rotax 150 touring
Skype momacn
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Re: Consiglio sostituzione dischi freno
Per brevità vi metto il link di queste due evidenze....
http://www.quellidellelica.com/vbforums ... p?t=145164
http://www.carpimoto.it/IT/Freni/Dischi ... disco-.htm
La situazione chiara non è, hanno il KBA, credo siamo di fronte ad una questione di puro buon senso.
http://www.quellidellelica.com/vbforums ... p?t=145164
http://www.carpimoto.it/IT/Freni/Dischi ... disco-.htm
La situazione chiara non è, hanno il KBA, credo siamo di fronte ad una questione di puro buon senso.
Caponord 5/2003
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Re: Consiglio sostituzione dischi freno
bat21rsv ha scritto:http://www.macchiamoto.com/index.php/ki ... onord.html.
cambiati un paio di mesi fa perchè gli originali suonavano come campane e presentavano soffiature . per quel che mi riguarda frenano molto meglio di quelli che ho tolto .non sono un esperto ma mi pare che visto che nel bene e nel male siamo in europa se un membro della comunità omologa un particolare l'omologazione vale anche per gli altri partner eropei : in soldoni : se sono omologati in germania lo sono de facto anche in italia .
Salve qualcuno ha montato questi dischi BRAKING WAWE sulla Rally Raid ?
Per sicurezza ho chiesto conferma riguardo la compatibilità con la mia Rally Raid come sapete già dotata di coppia originale di dischi flottanti
Ho però notato, successivamente alla loro risposta di conferma, che nella foto dei dischi ci sono 9 fori di fissaggio anziché 6 dei nostri originali
Ho chiesto delucidazioni in merito prima di procedere con l’acquisto e mi hanno confermato nuovamente la compatibilità senza però rispondermi .
Per cui prima di procedere con l’acquisto chiedo a voi se li avete montati in qualche RR.
Grazie mille per l’aiuto
Lamps
XRV
....le mie moto: XT600 - Tenerè -Africa Twin 1 - Africa Twin 2 - CN Rally Raid 1 - CN Rally Raid 2 la vendetta ....


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Re: Consiglio sostituzione dischi freno
...Che sappia IO la RR ha i cerchi come tutte le Caponord prima serie SENZA ABS perciò può montare i dischi Braking ...Che poi da quello che so sono tutti uguali per le nostre motazze ABS o NO...Aspetto smentite....



.....KM 162750.... IO MI SONO FERMATO LEI NO!!!!!
XT 1200Z SUPERTENERE' BIANCA '011 71000 KM
XT 1200Z SUPERTENERE' WORLDCROSSER NERO anzi GIALLO '13 60500 KM
Ora :XT 1200Z SUPERTENERE' BLU anzi GIALLO '18 26000 KM

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Re: Consiglio sostituzione dischi freno
I braking hanno sei fori che li fissano al mozzo come gli originali: questi però in quel punto utilizzano i sei nottolini.

- xrv
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Re: Consiglio sostituzione dischi freno
grazie,OnlyVu ha scritto: I braking hanno sei fori che li fissano al mozzo come gli originali: questi però in quel punto utilizzano i sei nottolini.
quello che non mi tornava è la foto che probabilmente non è quella dei ns. dischi visto che mostra 9 fori di fissaggio anziché 6
ciao e lamps
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