telaio Caponord
Inviato: domenica 2 maggio 2004, 22:15
Il telaio della Caponord è costituito da parti in alluminio estruso saldate a fusioni ovviamente sempre di alluminio.
Le parte estruse sono dei tubi cavi al centro con sezioni diverse in funzione dell’utilizzo, le quali hanno dei traversi interni di irrigidimento. Gli estrusi si ricavano facendo passare tramite una pressione non indifferente una barra d’alluminio attraverso una trafila in questo modo le fibre del materiale si dispongono lungo l’asse del profilato. Gli estrusi pertanto hanno una buona resistenza e un buon allungamento ( la capacità del materiale a deformarsi allungandosi prima di rompersi ). Gli estrusi originalmente sono delle barre lunghe qualche metro, vengono tagliate , lavorate con macchine utensili e se serve piegate.
Nella zone più complicate per poter avere rigidezza necessaria con il minor peso possibile si ricorre alle fusioni. In questo caso serve uno stampo in cui si cola l’alluminio fuso ( tralascio la spiegazione sui diversi tipi di processi fusori ) , in questo modo si possono ricavare tutte ( o quasi ) le forme che si vogliono, differenziando gli spessori da un punto all’altro, creando protuberanze, attacchi ed alette. Però se guardiamo un pezzo fuso al microscopio elettronico vediamo che è costituito da tanti granellini uniti tra di loro, per cui il materiale può avere una buona resistenza meccanica a trazione, ma l’allungamento è basso.
Nella Caponord le parti fuse sono: il canotto, gli attacchi ant. motore, le piastre posteriori dove vi è il perno forcellone, alcuni internamente sono cave.
Il telaio Caponord è stato progettato eseguendo parecchi calcoli e simulazioni al computer, poi sono stati realizzati i vari prototipi, lo scopo è stato quello di unire la resistenza meccanica necessaria per una fuoristrada ad una notevole rigidezza necessaria per una moto stradale.
Abbiamo fatto molte prove di resistenza, ad esempio abbiamo fissato il perno forcellone e poi abbiamo spinto orizzontalmente il perno ruota anteriore,ebbene per rompere il telaio servono oltre 3000 kg e il perno ruota arretra di oltre 100 mm , la rottura è esattamente come quella che ho visto nelle varie foto delle moto incidentate.
Perché si arriva a rompere il telaio in un incidente ? La forza che arriva sul canotto è uguale al peso della moto per la decelerazione per il braccio di leva, ora avendo scelto di fare un avantreno molto rigido ( forcelle D=50, perno ruota dello stesso diametro di quello del RSV ) ci troviamo che pochissima energia è assorbita per deformazione, ma quasi tutta l’energia arriva al telaio.
Potevamo fare l’avantreno più flessibile, sicuramente qualche telaio in meno si sarebbe rotto in un incidente, ma addio a belle pieghe e a guidabilità . Con un bel telaio elastico le esse le inizi, ma non sa quando le finisci. Inoltre per assurdo in un impatto a bassa velocità arriva molta più sollecitazione sul telaio, se la velocità è alta la moto picchia e vola via per cui disperde in un modo diverso l’energia.
Quindi assolutamente tranquilli, nell’uso il telaio non si rompe, potete fare tutte le frenate che volete, un’altra prova che abbiamo fatto è quella di spingere il perno ruota anteriore come prima descritto , ma con una forza che è calcola rilevando il massimo carico su strada e moltiplicandola per un coefficiente, bene il telaio deve resistere all’applicazione di questa forza per 500.000 volte.
Spero di essere riuscito a spiegarmi anche per quelli che non sono dei tecnici.
Le parte estruse sono dei tubi cavi al centro con sezioni diverse in funzione dell’utilizzo, le quali hanno dei traversi interni di irrigidimento. Gli estrusi si ricavano facendo passare tramite una pressione non indifferente una barra d’alluminio attraverso una trafila in questo modo le fibre del materiale si dispongono lungo l’asse del profilato. Gli estrusi pertanto hanno una buona resistenza e un buon allungamento ( la capacità del materiale a deformarsi allungandosi prima di rompersi ). Gli estrusi originalmente sono delle barre lunghe qualche metro, vengono tagliate , lavorate con macchine utensili e se serve piegate.
Nella zone più complicate per poter avere rigidezza necessaria con il minor peso possibile si ricorre alle fusioni. In questo caso serve uno stampo in cui si cola l’alluminio fuso ( tralascio la spiegazione sui diversi tipi di processi fusori ) , in questo modo si possono ricavare tutte ( o quasi ) le forme che si vogliono, differenziando gli spessori da un punto all’altro, creando protuberanze, attacchi ed alette. Però se guardiamo un pezzo fuso al microscopio elettronico vediamo che è costituito da tanti granellini uniti tra di loro, per cui il materiale può avere una buona resistenza meccanica a trazione, ma l’allungamento è basso.
Nella Caponord le parti fuse sono: il canotto, gli attacchi ant. motore, le piastre posteriori dove vi è il perno forcellone, alcuni internamente sono cave.
Il telaio Caponord è stato progettato eseguendo parecchi calcoli e simulazioni al computer, poi sono stati realizzati i vari prototipi, lo scopo è stato quello di unire la resistenza meccanica necessaria per una fuoristrada ad una notevole rigidezza necessaria per una moto stradale.
Abbiamo fatto molte prove di resistenza, ad esempio abbiamo fissato il perno forcellone e poi abbiamo spinto orizzontalmente il perno ruota anteriore,ebbene per rompere il telaio servono oltre 3000 kg e il perno ruota arretra di oltre 100 mm , la rottura è esattamente come quella che ho visto nelle varie foto delle moto incidentate.
Perché si arriva a rompere il telaio in un incidente ? La forza che arriva sul canotto è uguale al peso della moto per la decelerazione per il braccio di leva, ora avendo scelto di fare un avantreno molto rigido ( forcelle D=50, perno ruota dello stesso diametro di quello del RSV ) ci troviamo che pochissima energia è assorbita per deformazione, ma quasi tutta l’energia arriva al telaio.
Potevamo fare l’avantreno più flessibile, sicuramente qualche telaio in meno si sarebbe rotto in un incidente, ma addio a belle pieghe e a guidabilità . Con un bel telaio elastico le esse le inizi, ma non sa quando le finisci. Inoltre per assurdo in un impatto a bassa velocità arriva molta più sollecitazione sul telaio, se la velocità è alta la moto picchia e vola via per cui disperde in un modo diverso l’energia.
Quindi assolutamente tranquilli, nell’uso il telaio non si rompe, potete fare tutte le frenate che volete, un’altra prova che abbiamo fatto è quella di spingere il perno ruota anteriore come prima descritto , ma con una forza che è calcola rilevando il massimo carico su strada e moltiplicandola per un coefficiente, bene il telaio deve resistere all’applicazione di questa forza per 500.000 volte.
Spero di essere riuscito a spiegarmi anche per quelli che non sono dei tecnici.