«CapoNordisti» che hanno avuto come me la rottura dell'innesto rapido dell'iniettore benzina, di segnalarlo

subiscono questo inconveniente dovuto, a mio modo di vedere, da un componente (l'innesto) di scarsa affidabilità. Vi
allego di seguito la lettera che ho inviato ad Aprilia.
Uniamoci per chiedere di migliorare l'affidabilità della nostra moto
ciao Varodman







LA STORIA - Nella mattina (ore 10 circa) di martedì 19 agosto 2003 mi trovavo a Courchevel - Savoia francese
(Francia) prendendo la mia moto per rientrare in Italia, una volta accesa mi sono accorto che perdeva
abbondantemente benzina sotto al serbatoio. Ho telefonato al meccanico (Stefano) del C.R.P. di Parma (dove risiedo)
per chiedere lumi. Mi informa che probabilmente si era rotto l'innesto del tubo di innesto rapido serbatoio/iniettori.
Telefono allora al servizio Aprilia-Francia (Road assistance) l'addetta che parlava correttamente l'italiano dopo aver
registrato i miei dati mi assicura che mi avrebbe mandato un meccanico entro un'ora. «Bontà divina!» ho pensato «che
efficienza!». Dopo più di due ore (!!) mi richiama e mi informa che Aprilia Italia dice che io non sono più in garanzia!
Ma come, ho fatto il tagliando dei 7.500 km prima di partire i primi di agosto! Gentilmente mi informa che il Road
Assistance dura solo un anno e che non l'ho rinnovato. Ma a me nessuno lo ha detto che dovevo rinnovarlo! Pazienza.
Va bene non sono più abbonato, le spiego che pagherò io l'assistenza stradale (carro attrezzi) però che mi informi dove
posso trovare un'officina Aprilia in cui il mezzo mi venga riparato in garanzia (ancora in atto quella sul veicolo).
Albertville (a poco più di 50 km) è la più vicina. Le chiedo gentilmente (visto che non so bene la lingua) se può
contattare l'officina per avvisare che porterò la moto, questo per evitare inutili spese di carro attrezzi qualora
l'officina non fosse stata aperta visto il periodo di festività! Alle 14.45 circa, l'addetta del Road Ass. richiama e mi
informa che ha contattato l'officina, che è aperta ma che non possono accettare il lavoro perchè sono già pieni e a
regime ridotto! Le spiego che si tratta di un'emergenza, ma mi dice che pur avendo insistito ma loro hanno risposto di
no. La ringrazio ugualmente per la disponibilità e chiudo la comunicazione.
Sono le ore 15. Richiamo l'officina di Parma per chiedere il da farsi mi consigliano di contattare il numero clienti
Aprilia in Italia, chiamo immediatamente mi risponde il signor Luigi che, appena inizio a spiegare la mia situazione,
mi interrompe dicendo che la sua collega è al telefono con la mia officina e che mi faranno sapere. Riattacco. Nel
frattempo provo a contattare personalmente l'officina ad Albertville indicatami dal Road Ass. ma nessuno risponde.
Passa un'ora. Passano due ore. Alle 17,30 richiamo il mio meccanico a Parma e chiedo cosa fare. Incredibile! Mi dice
che lui non ha parlato con nessuno, ma allora il sig. Luigi a cosa si riferiva? Questo rimane un mistero. A questo punto
Stefano chiama lui direttamente l'Aprilia Italia. Dopo circa 15 minuti mi telefona infatti il sig. Luigi e mi chiede «che
tipo di problema ho»! Buongiorno! Di buona lena mi rimetto a spiegare tutta la faccenda, come già riferito sopra,
specificando il fatto che l'officina di Albertville (la più vicina) non mi «accetta», inoltre chiedo che mi vengano date
delle risposte concrete visto che è dalle 10 del mattino che sono al telefono.
Il sig. Luigi, mi richiama dopo circa 10 minuti per dirmi: «Se ha da scrivere le do il numero di telefono di un'officina
ad Albertville»! Gli chiedo se mi sta prendendo per i fondelli ma poi penso che forse lui ha parlato con la famosa officina
che non mi «accettava» e che l'ha convinta ad aggiustarmi la moto, ma no, mi risponde di no, dice che si limitava a
darmi il numero di telefono. Già esasperato dalla giornata gli ho risposto in malo modo (e di questo chiedo scusa) e ho
chiuso la comunicazione. Ma ribadisco più civilmente che il sig. Luigi o non aveva ascoltato bene le mie telefonate
precedenti o effettivamente non aveva capito niente! In ogni caso il minimo che potesse fare era contattare
personalmente un'officina per indirizzarmi con certezza, questo penso sia il compito di un servizio clienti.
CONSIDERAZIONI - Tre sono le considerazioni rilevanti che traggo da quanto mi è successo.
1º) Che il vostro servizio clienti non mi è stato proprio di nessun aiuto, anzi lo giudico sconcertante! La sensazione
che si prova e di parlare con persone che non ti ascoltano e che l'ultima cosa a cui pensano è di aiutarti.
2º) La seconda è sull'affidabilità del mezzo. Nel depliant che ancora conservo (ho comprato la moto nel 2002) leggo:
«Strade e autostrade infinite... fino ai confini del mondo... significa potenza, comfort, e (udite, udite) affidabilità senza
limiti...». Ecco su questo punto sono alquanto perplesso, in quanto ho fatto un viaggio in Corsica in giugno e si è rotto
l'ammortizzatore posteriore (fortunatamente ho potuto viaggiare lo stesso e rientrare a Parma). Ho fatto un tagliando
(7.500 km) prima di partire, faccio 600 km e si rompe di nuovo, ed è prendendo atto di cosa si è rotto che rimango ancora
più perplesso. Infatti questo innesto, così piccolo ma anche così importante, è di plastica! Sembra l'innesto della canna
da innaffiare il prato. La plastica si può usare per mille funzioni, ma in una situazione come questa, vale a dire sopra
il motore quindi in grande stress di calore e vibrazioni non mi sembra proprio il caso, certo anche altre moto o auto
montano innesti di plastica, ma probabilmente la qualità di questo non è affidabile. Queste considerazioni nascono dal
fatto che parlando, e consultando Forum su Internet (allego alcuni) con altri possessori di CapoNord vengo a sapere
che hanno avuto il mio stesso problema, anche il meccanico dice che gli è capitato di doverne cambiare! Dubito che
non sappiate del problema ma... se non sapete valutate se prendere provvedimenti perché, è intollerabile che su una
moto di questo livello (più di 10.000 euro di costo), si montano componenti che non garantiscono l'affidabilità di cui
invece vi vantate in pubblicità.
3) Terzo punto, l'«inefficenza» del servizio clienti e l'«inaffidabilità» della vostra moto, ha comportato (a me e alla
mia compagna): disagio, stress e costi imprevisti e importanti: una giornata intera buttata via passata in onerose e
stressanti telefonate «purtroppo inutili» per trovare soluzioni, una notte in più di albergo (120euro), il ritorno in treno
(12 ore di viaggio! 141euro), senza contare la perdita di tempo e le spese di viaggio sostenute (più di 250euro) per
recuperare la moto rimasta nel garage dell'albergo.
CONCLUSIONI - A fronte dei disagi e del danno economico che il vostro disservizio (Stefano del C.R.P. Parma è
pronto ha testimoniarlo) mi ha arrecato vi chiedo un rimborso (allego fatture albergo e biglietti treno) delle spese
riscontrabili sostenute. Inoltre vorrei una rassicurazione sull'affidabilità del mezzo per non trovarmi una «rottura» ad
ogni viaggio.