Mi aggiungo a questo tread per pubblicare un po' di foto della centralina dello sventurato Climber che ha avuto la malsana idea di fidarsi di me per tentare di riparare la centralina

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Il tentativo era disperato, ma giustamente non si poteva sapere se era riparabile prima di aprirla. Il fatto è che sono successi diversi casi (credo almeno 3 noti) che un pin, sempre il solito, di un connettore della centralina della Caponord si ossidi fino a dissolversi e che con un po' di fortuna si riesce a riparare.
Qui l'intervento che feci a suo tempo sulla mia centralina e che ad oggi mi permette ancora di viaggiare :
viewtopic.php?f=308&t=24996&p=621433&hi ... na#p621433.
Come si può vedere il circuito stampato è affogato in uno strato di coating composto da una resina morbida bianca dello spessore di un paio di mm.
Aprendo la centralina di Climber, prodotta all'incirca nel 2000 e quindi circa 2-3 anni prima della mia, ho visto che la quantità di resina era enorme, circa 1.3 cm che è una quantità esagerata. Si vede che con gli anni per ridurre i costi e il peso in Sagem hanno poi ridotto la quantità. Una quantità eccessiva di resina morbida rischia poi che con le vibrazioni
crei una massa pesante e mobile che tende a spostare i componenti elettronici più voluminosi e a staccarli dalla scheda.
Comunque mi sono dato da fare e in un paio di giorni ho scavato la resina fino al punto che vedete nelle foto.
Purtroppo nonostante tutta la pazienza e attenzione che ho usato, non sono riuscito ad evitare che alcuni componenti si staccassero dal pcb tanto è vero che nutro grossi dubbi sulla bontà delle saldature che mi sono sembrate decisamente fragili. Non escludo infatti che il guasto della centralina fosse da imputare banalmente ad una saldatura difettosa.
Comunque la centralina non è stata possibile ripararla ma colgo l'occasione di questa autopsia e mostrare come è fatta dimodochè qualcun'altro possa trarne vantaggio in futuro.
La centralina monta componenti datati fin dal 1998 e per quei tempi e per una moto, è un progetto robusto (a parte il processo di saldatura) e all'avanguardia:
La logica è composta da un microcontrollore dell'Infineon (ex Siemens) a 16 bit diffusissimo all'epoca ed in produzione ancora oggi, il famoso C167. La memoria esterna dove risiedono applicativo e calibrazioni è una flash da 2Mbit mentre una EEPROM 95080 da 8Kbit contiene i dati di calibrazione specifici della singola moto;
è questa la memoria che si guasta quando non riusciamo più a mantenere i valori del CO o di regolazione del minimo.
4 ottimi e robusti VB027 della ST si occupano di pilotare le 4 bobine di accensione in modo indipendente. Questi integrati sono autoprotetti e affidabili per cui ritengo che siano in grado di digerire anche bobine un bel po' diverse dalle originali.
Il L9938 sempre ST si occupa del pilotaggio del motorino stepper per la regolazione del minimo.
Un Infineon TLE5216G e un Allegro A2557KLB si occupano di pilotare relè, iniettori e elettrovalvole varie mentre due mospower MTP6006HD si occupano di due uscite belle robuste che non ho avuto voglia di indagare.
Finisco con il regolatore di tensione a 5V, classico Infineon TLE4271 e un circuito integrato marchiato Sagem che probabilmente si occupa di amplificare il segnale della sonda lambda e/o la linea di comunicazione.
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