La candela
Inviato: martedì 5 giugno 2018, 9:22
Viste le recenti disavventure di Vittorio, ma non solo lui, vorrei scrivere una breve trattazione sulla candela e sull'accensione
Nulla di particolarmente nuovo, in rete facilmente trovi informazioni sull'accensione e le candele, ma scrivono sempre le stesse cose, ricopiandosi a vicenda e ripetendo "ad nauseam" i soliti tantra.
Qui troverete qualche cosa di nuovo, almeno spero.
Vi risparmio le solite banalità su come è fatta una candela, piuttosto elencherò alcune particolarità forse non ben conosciute.
Il nostro sistema di accensione è formato da un generatore di tensione; questo è singolare perchè noi siamo abituati ai generatori di corrente: le pile, la presa a 220 volt a casa, la batterie dell'auto. Tutti questi forniscono quanta corrente vuoi (ovviamente sino a un certo limite) sempre a tensione costante, invece il nostro sistema di accensione , che per inciso è a scarica induttiva, fornisce quanta tensione vuoi (ovviamente sino a un certo limite) a corrente costante. Il che significa che si adatta alle condizioni variabili della camera di scoppio: cioè pressione, temperatura, dosatura della miscela, distanza degli elettrodi della candela e via discorrendo. Motori compressi abbisognano di maggior tensione per far scoccare la scintille, idem per forti aperture di gas o candele vecchie e usurate. Il tallone di Achille è rappresentato dalle dispersioni di corrente: candele sporche, cattivo isolamento del cavo o della bobina: la corrente è quella ed è limitata, se passa da altre parti la scintilla scocca debole o non scocca del tutto.
Il carbonio, che è il tipico residuo fisso da combustione, conduce piuttosto bene la corrente, non è isolante, una candela nera, fuligginosa facilmente conduce a mancate accensioni (misfire), con una candela nuova il fenomeno sparisce, ma se non si elimina la causa, si riproporrà ciclicamente.
Con gli attuali sistemi di accensione elettronica si è passati da un energia della scintilla da 5-10 millijoule, quelli delle vecchie accensioni a puntine platinate, ( i diversamente giovani come me li ricordano bene... ) a 50-100 millijoule, il motore brucia molto meglio la miscela, si possono usare rapporti di compressione un tempo proibitivi e regimi assai elevati.
Come contropartita abbiamo un consumo maggiore della candela.
Una legge della fisica dice che quanto più una punta è acuminata tanto meglio può scoccare da essa una scintilla, è evidente che si dovrebbe avere un elettrodo centrale della candela più a punta possibile, ma così facendo la candela durerebbe poche migliaia di chilometri per il consumarsi precoce della stessa punta.
Esiste un metallo, l'iridio, che ha un altissimo punto di fusione, buone caratteristiche di robustezza e conduce la corrente. Ottimo per la punta di queste candele.
C'è un problema, saldare la punta di iridio all'elettrodo centrale è difficilissimo, non ha la robustezza di un elettrodo centrale unico per cui la candela non è robustissima; fare un unico elettrodo centrale di iridio è proibitivo per i costi, l'iridio costa più dell'oro.
In compenso una siffatta candela brucia meglio la miscela e dura parecchio di più.
Io uso solo quella, in particolare quella della Denso che vanta un brevetto solo suo, una banalità, ma l'elettrodo di massa non è piatto, bensi ha un incavo a V rovesciata che permette di condensare ancor più la scintilla con un piccolo miglioramento dell'accensione.
Accennavo in un'altra discussione che in giro esistono candele tarocche, specie all'iridio: punte solo rivestite di iridio, elettrodi saldati in maniera approssimativa, e così via. Meglio controllare al momento dell'acquisto e http://www.ngk-sparkplugs.jp/english/te ... index.html
Un'ultima chiosa, la candela è autopulente, a temperature superiori a 400° centigradi i depositi carboniosi bruciano e la candela si pulisce, però bisogna arrivarci! Se viaggiate sempre a 3-4000 giri con basse aperture di gas e abitate in paesi come la Norvegia ( paese assolutamente scelto a caso ) difficilmente la candela si autopulirà.
Spero di aver chiarito qualche dubbio e aver dato, nel mio piccolo, qualche informazione che esula dai soliti trattati sulla candela.
Per domande, sfottiture, rettifiche e inesattezze riscontrate sono a disposizione.
Nulla di particolarmente nuovo, in rete facilmente trovi informazioni sull'accensione e le candele, ma scrivono sempre le stesse cose, ricopiandosi a vicenda e ripetendo "ad nauseam" i soliti tantra.
Qui troverete qualche cosa di nuovo, almeno spero.
Vi risparmio le solite banalità su come è fatta una candela, piuttosto elencherò alcune particolarità forse non ben conosciute.
Il nostro sistema di accensione è formato da un generatore di tensione; questo è singolare perchè noi siamo abituati ai generatori di corrente: le pile, la presa a 220 volt a casa, la batterie dell'auto. Tutti questi forniscono quanta corrente vuoi (ovviamente sino a un certo limite) sempre a tensione costante, invece il nostro sistema di accensione , che per inciso è a scarica induttiva, fornisce quanta tensione vuoi (ovviamente sino a un certo limite) a corrente costante. Il che significa che si adatta alle condizioni variabili della camera di scoppio: cioè pressione, temperatura, dosatura della miscela, distanza degli elettrodi della candela e via discorrendo. Motori compressi abbisognano di maggior tensione per far scoccare la scintille, idem per forti aperture di gas o candele vecchie e usurate. Il tallone di Achille è rappresentato dalle dispersioni di corrente: candele sporche, cattivo isolamento del cavo o della bobina: la corrente è quella ed è limitata, se passa da altre parti la scintilla scocca debole o non scocca del tutto.
Il carbonio, che è il tipico residuo fisso da combustione, conduce piuttosto bene la corrente, non è isolante, una candela nera, fuligginosa facilmente conduce a mancate accensioni (misfire), con una candela nuova il fenomeno sparisce, ma se non si elimina la causa, si riproporrà ciclicamente.
Con gli attuali sistemi di accensione elettronica si è passati da un energia della scintilla da 5-10 millijoule, quelli delle vecchie accensioni a puntine platinate, ( i diversamente giovani come me li ricordano bene... ) a 50-100 millijoule, il motore brucia molto meglio la miscela, si possono usare rapporti di compressione un tempo proibitivi e regimi assai elevati.
Come contropartita abbiamo un consumo maggiore della candela.
Una legge della fisica dice che quanto più una punta è acuminata tanto meglio può scoccare da essa una scintilla, è evidente che si dovrebbe avere un elettrodo centrale della candela più a punta possibile, ma così facendo la candela durerebbe poche migliaia di chilometri per il consumarsi precoce della stessa punta.
Esiste un metallo, l'iridio, che ha un altissimo punto di fusione, buone caratteristiche di robustezza e conduce la corrente. Ottimo per la punta di queste candele.
C'è un problema, saldare la punta di iridio all'elettrodo centrale è difficilissimo, non ha la robustezza di un elettrodo centrale unico per cui la candela non è robustissima; fare un unico elettrodo centrale di iridio è proibitivo per i costi, l'iridio costa più dell'oro.
In compenso una siffatta candela brucia meglio la miscela e dura parecchio di più.
Io uso solo quella, in particolare quella della Denso che vanta un brevetto solo suo, una banalità, ma l'elettrodo di massa non è piatto, bensi ha un incavo a V rovesciata che permette di condensare ancor più la scintilla con un piccolo miglioramento dell'accensione.
Accennavo in un'altra discussione che in giro esistono candele tarocche, specie all'iridio: punte solo rivestite di iridio, elettrodi saldati in maniera approssimativa, e così via. Meglio controllare al momento dell'acquisto e http://www.ngk-sparkplugs.jp/english/te ... index.html
Un'ultima chiosa, la candela è autopulente, a temperature superiori a 400° centigradi i depositi carboniosi bruciano e la candela si pulisce, però bisogna arrivarci! Se viaggiate sempre a 3-4000 giri con basse aperture di gas e abitate in paesi come la Norvegia ( paese assolutamente scelto a caso ) difficilmente la candela si autopulirà.
Spero di aver chiarito qualche dubbio e aver dato, nel mio piccolo, qualche informazione che esula dai soliti trattati sulla candela.
Per domande, sfottiture, rettifiche e inesattezze riscontrate sono a disposizione.