TPMS aftermarket, ne vale proprio la pena?
Inviato: lunedì 20 luglio 2015, 18:59
Da due o tre anni, a varie riprese, mi capita di buttare un'occhio sui sistemi di monitoraggio della pressione delle gomme.
Il risultato è che più indago e più aumentano i miei dubbi sulla opportunità di montare un'aggeggio del genere visto che, nel settore dei kit aftermarket specifici per moto, l'offerta di apparecchi di qualità non sembra essere molto vasta.
La valutazione di un impianto di questo tipo è legata, in definitiva, al tipo dei sensori utilizzati, alle informazioni che la centralina\display ci fornisce ed alla loro accuratezza.
C'è poi tutto il discorso della durata nel tempo dei componenti impiegati e della possibilità, eventualmente di rimpiazzarli nel tempo...nota questa assai dolente, specie riguardo a sistemi a tiratura molto limitata come quelli motociclistici.
Il settore moto prevede per ora (salvo smentite dell'ultim'ora) soltanto sistemi di rilevamento diretti (cioè quelli che utilizzano sensori dedicati) e non quelli indiretti (che usano le ruote foniche dell'ABS). La tecnologia del sensore è comunque molto importante e può fare certamente la differenza.
Stranamente Aprilia è un pò indietro in questo settore, infatti la Caponord 1200 superelettronica non ne è dotata nemmeno in opzione, mentre BMW ha ormai esteso a praticamente tutta la propria gamma il monitoraggio della pressione (anche l'F650 può esserne equipaggiata).
Questa funzione risulta integrata nel sistema informativo di bordo ed è sicuramente un plusvalore che il produttore fornisce ai propri clienti.
Può darsi che le BMW siano moto in generale troppo care, ma avere il controllo pressione integrato nella strumentazione non è cosa da poco, visto che anche il costo dei kit aftermarket non è particolarmente abbordabile (...e si può spendere facilmente anche 300 euro per averlo).
Questi sono i sensori utilizzati dalle mukke:
Come tutti i sensori alloggiati all'interno della ruota, sono dotati di una batteria al litio di durata pari a circa 5/7 anni.
Quando la carica si esaurisce, il produttore prescrive quasi sempre la sostituzione dell'intero sensore dato che, per la batteria annegata nella resina, non è prevista la rimovibilità: perchè il sistema sia affidabile il sensore deve essere resinato...mah...
...in realtà, in molti si cimentano nella sostituzione della pila, ma dopo questa operazione, il sensore stesso fa leggermente
Youtube
Le soluzioni, cosiddette OEM, sono quasi sempre specifiche di ciascun mezzo, troppo per essere trapiantate su altre moto: l'unica possibilità è quella di cercare (trovandolo!) un prodotto che rientra tra gli accessori universali.
Un buon prodotto che sembrava avere le carte in regola per essere montato sulla Caponord è lo ZADI RTS...purtroppo però il marchio è sparito dalla circolazione da alcuni anni.
Qualcosa si trova ancora in rete, ma acquistarlo adesso, ritengo sia un pò un azzardo proprio perchè, in caso di problemi, i ricambi non ci sono e se la pila si esaurisce sono guai (non ho trovato informazioni sulla possibilità o meno, in questo caso, della sostituzione artigianale).
Secondo me, esteticamente era imbattibile per design e compattezza, oltre che essere illuminato e waterproof: inoltre qualcuno con la Caponord lo aveva anche montato, quindi era anche sicuramente compatibile al 100% con le nostre moto.
Come alternativa similare (cioè sempre con sensore interno), esistono alcuni kit: è possibile prendere l'Orange M202 (e questo....probabilmente, è l'unico che attualmente acquisterei).
Altri modelli sono il TireWatch (un pò misero) ed il TireGuard (ma la soluzione a portachiavi, proprio non mi entusiasma):
Chiudendo il discorso dei kit con sensore interno, mi sono reso conto (leggendone qualcuno) che bisogna sempre cercare di farsi un'idea di come si installano questi prodotti dal manuale a corredo (eventualmente chiedendo anche lumi direttamente al produttore) prima di effettuarne l'acquisto: in questo modo, si potrà cercare di capire se esistono incompatibilità di montaggio.
Non basta cioè semplicemente controllare che il diametro delle valvole presenti sulle ruote della nostra moto sia quello specificato nel kit.
Un'altra categoria di prodotti, è costituita da quelli che impiegano rilevatori di pressione con sensore esterno (montato direttamente sulla valvola): di solito sono di provenienza più o meno asiatica, con una tecnologia che sembra presentare più difetti che pregi (ma anche Garmin con gli Zumo la utilizza e forse in questo caso.....sono anche io che esagero) come questi.
Alcuni sistemi poi, consistono semplicemente in applicazioni per smartphone che ricevono le informazioni dai sensori via Bluetooth.....si possono così controllare simultaneamente addirittura più mezzi di trasporto....
Nel tentativo di paragonare i sistemi con sensore esterno a quelli che invece lo montano internamente, riepilogo qui sotto brevemente i pro ed i contro delle due soluzioni.
Per dare un'idea della situazione, alcuni kit esterni raccomandano di utilizzare sui sensori, dopo il montaggio, dell'acqua saponata per controllare la presenza di perdite d'aria!
Messa così, finisce che per viaggiare più sicuri.....
Infine, allego qui sotto un articolo, trovato in rete, che confronta in modo abbastanza analitico i vari prodotti.
In conclusione, da quanto ho potuto sin qui vedere, penso che non esista attualmente in commercio un kit TPMS per moto particolamente appetibile e professionale.
Speriamo che, con la maggior diffusione in atto di questi dispositivi, possa esserne distribuito anche nel settore delle due ruote, qualcuno che sia veramente degno di nota.
Il risultato è che più indago e più aumentano i miei dubbi sulla opportunità di montare un'aggeggio del genere visto che, nel settore dei kit aftermarket specifici per moto, l'offerta di apparecchi di qualità non sembra essere molto vasta.
La valutazione di un impianto di questo tipo è legata, in definitiva, al tipo dei sensori utilizzati, alle informazioni che la centralina\display ci fornisce ed alla loro accuratezza.
C'è poi tutto il discorso della durata nel tempo dei componenti impiegati e della possibilità, eventualmente di rimpiazzarli nel tempo...nota questa assai dolente, specie riguardo a sistemi a tiratura molto limitata come quelli motociclistici.
Il settore moto prevede per ora (salvo smentite dell'ultim'ora) soltanto sistemi di rilevamento diretti (cioè quelli che utilizzano sensori dedicati) e non quelli indiretti (che usano le ruote foniche dell'ABS). La tecnologia del sensore è comunque molto importante e può fare certamente la differenza.
Stranamente Aprilia è un pò indietro in questo settore, infatti la Caponord 1200 superelettronica non ne è dotata nemmeno in opzione, mentre BMW ha ormai esteso a praticamente tutta la propria gamma il monitoraggio della pressione (anche l'F650 può esserne equipaggiata).
Questa funzione risulta integrata nel sistema informativo di bordo ed è sicuramente un plusvalore che il produttore fornisce ai propri clienti.
Può darsi che le BMW siano moto in generale troppo care, ma avere il controllo pressione integrato nella strumentazione non è cosa da poco, visto che anche il costo dei kit aftermarket non è particolarmente abbordabile (...e si può spendere facilmente anche 300 euro per averlo).
Questi sono i sensori utilizzati dalle mukke:
Come tutti i sensori alloggiati all'interno della ruota, sono dotati di una batteria al litio di durata pari a circa 5/7 anni.
Quando la carica si esaurisce, il produttore prescrive quasi sempre la sostituzione dell'intero sensore dato che, per la batteria annegata nella resina, non è prevista la rimovibilità: perchè il sistema sia affidabile il sensore deve essere resinato...mah...
...in realtà, in molti si cimentano nella sostituzione della pila, ma dopo questa operazione, il sensore stesso fa leggermente
Youtube
Le soluzioni, cosiddette OEM, sono quasi sempre specifiche di ciascun mezzo, troppo per essere trapiantate su altre moto: l'unica possibilità è quella di cercare (trovandolo!) un prodotto che rientra tra gli accessori universali.
Un buon prodotto che sembrava avere le carte in regola per essere montato sulla Caponord è lo ZADI RTS...purtroppo però il marchio è sparito dalla circolazione da alcuni anni.
Qualcosa si trova ancora in rete, ma acquistarlo adesso, ritengo sia un pò un azzardo proprio perchè, in caso di problemi, i ricambi non ci sono e se la pila si esaurisce sono guai (non ho trovato informazioni sulla possibilità o meno, in questo caso, della sostituzione artigianale).
Secondo me, esteticamente era imbattibile per design e compattezza, oltre che essere illuminato e waterproof: inoltre qualcuno con la Caponord lo aveva anche montato, quindi era anche sicuramente compatibile al 100% con le nostre moto.
Come alternativa similare (cioè sempre con sensore interno), esistono alcuni kit: è possibile prendere l'Orange M202 (e questo....probabilmente, è l'unico che attualmente acquisterei).
Altri modelli sono il TireWatch (un pò misero) ed il TireGuard (ma la soluzione a portachiavi, proprio non mi entusiasma):
Chiudendo il discorso dei kit con sensore interno, mi sono reso conto (leggendone qualcuno) che bisogna sempre cercare di farsi un'idea di come si installano questi prodotti dal manuale a corredo (eventualmente chiedendo anche lumi direttamente al produttore) prima di effettuarne l'acquisto: in questo modo, si potrà cercare di capire se esistono incompatibilità di montaggio.
Non basta cioè semplicemente controllare che il diametro delle valvole presenti sulle ruote della nostra moto sia quello specificato nel kit.
Un'altra categoria di prodotti, è costituita da quelli che impiegano rilevatori di pressione con sensore esterno (montato direttamente sulla valvola): di solito sono di provenienza più o meno asiatica, con una tecnologia che sembra presentare più difetti che pregi (ma anche Garmin con gli Zumo la utilizza e forse in questo caso.....sono anche io che esagero) come questi.
Alcuni sistemi poi, consistono semplicemente in applicazioni per smartphone che ricevono le informazioni dai sensori via Bluetooth.....si possono così controllare simultaneamente addirittura più mezzi di trasporto....
Nel tentativo di paragonare i sistemi con sensore esterno a quelli che invece lo montano internamente, riepilogo qui sotto brevemente i pro ed i contro delle due soluzioni.
Per dare un'idea della situazione, alcuni kit esterni raccomandano di utilizzare sui sensori, dopo il montaggio, dell'acqua saponata per controllare la presenza di perdite d'aria!
Messa così, finisce che per viaggiare più sicuri.....
Infine, allego qui sotto un articolo, trovato in rete, che confronta in modo abbastanza analitico i vari prodotti.
In conclusione, da quanto ho potuto sin qui vedere, penso che non esista attualmente in commercio un kit TPMS per moto particolamente appetibile e professionale.
Speriamo che, con la maggior diffusione in atto di questi dispositivi, possa esserne distribuito anche nel settore delle due ruote, qualcuno che sia veramente degno di nota.