Capopaolo, vedi questo documento, l'ho inviato anche a Luca web così se vuole poi lo metterà a disposizione di tutti:
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Piccolo manuale semiserio sulla regolazione delle sospensioni, scritto dall’autore senza alcuna pretesa e basandosi solo sulla propria esperienza personale, i consigli di tecnici del settore, e la lettura di riviste tecniche; lo scritto non è quindi esaustivo e preciso nel suo trattato, ma sicuramente spero possa servire a tutti coloro che le idee tanto chiare non le hanno mai avute……
Sia la Caponord che la Pegaso (nella versione TT oppure con ammortizzatore opzionale) hanno la sospensione posteriore regolabile, vediamo questo cosa vuol dire per la Caponord standard e la Pegaso:
L’ammortizzatore posteriore ha 2 regolazioni, un pratico pomello che serve per il precarico e una vite alla sua base (raggiungibile solo con un cacciavite abbastanza lungo) per il ritorno/rilascio, a cosa servono?
Il precarico ALZA o ABBASSA la moto, girando il pomello a DX in senso orario la molla si comprime e la moto si alza (sembrerebbe l’inverso, ma è così, troppo lungo spiegare il contrario, prendetelo come “dogma”), girando a SX in senso antiorario la moto si abbassa (tutto questo ovviamente nei limiti di escursione del complesso molla/ammortizzatore).
Quindi la necessità di intervenire è dovuta principalmente alla necessità di mantenere un assetto regolare della moto in base al suo carico: solo pilota, pilota più passeggero, bagagli, ecc. e, vedremo dopo, anche per il tipo di terreno/guida che andremo ad affrontare.
Alla base dell’ammortizzatore, sopra il punto di attacco, c’è una vite che serve a regolare il rilascio dell’ammortizzatore, vale a dire la “velocità” con cui questo ritorna nella posizione obbligata dalla molla, ne consegue che con una molla abbondantemente precaricata (pomello a dx in senso orario), anche la vite deve essere chiusa (sempre a dx in senso orario) per far si che il ritorno non sia violento e altanelante, come potrebbe essere il gioco di un ragazzino che rimbalza su una molla con quell’aggeggio che ci si salta sopra, avete presente l’immagine?
Quindi come regolare le sospensioni? La partenza dovrebbe essere quella consigliata dalla casa madre nel libretto di uso e manutenzione, se il pilota abbonda nei Kg, quindi almeno dai 90Kg in su bisogna dare qualche giro di precarico con il pomello, se invece abbonda (buon per lui) in leggerezza, diciamo dai 60 in giù, bisogna fare l’inverso, ora quando le variazioni di precarico sono nell’ordine di 5/10 scatti non sarebbe necessario intervenire sulla vite di rilascio, ma se caricate passeggera e bagagli una buona regolazione di entrambi i parametri è necessaria!
Veniamo alla forcella, in entrambi i modelli sopra indicati non c’è niente da regolare, gli unici interventi possibili sono sulle molle o sull’olio, oppure un intervento artigianale sul complesso meccanico/idraulico della parti della forcella, cosa quest’ultima consigliata solo se eseguita da meccanici che vantano una buona esperienza nel settore, spesso delle molle con una progressività diversa danno dei buoni risultati, vedi ad esempio quelle proposte da fornitori come Touratech od altri, ma è sempre bene agire con oculatezza e prudenza, non essendo le modifiche testate dalla casa madre.
Veniamo alla guida, c’è una regola che vale sempre: su fondo DURO sospensioni morbide, su fondo MORBIDO sospensioni DURE, ovviamente l’asfalto sarà sempre da considerarsi duro e quindi con una guida molto sportiva non bisogna ammorbidire troppo le sospensioni per evitare che la moto si scomponga duranti forti staccate o curve “paraboliche”, il discorso cambia e non di poco sulla guida in fuoristrada.
In fuoristrada vi sono diversi parametri di cui tenere conto, come ad esempio anche la pressione degli pneumatici che non devono mai essere troppo gonfi; sui nostri terreni pietrosi (le strade di montagna per intenderci) o sulle veloci strade bianche toscane (dove ogni tanto qualche buca si trova) le sospensioni devono essere ammorbidite, quindi precarico a SX e vite di ritorno pure, ma non tanto per evitare veloci “saltelli” del posteriore, questa regolazione DEVE PERO’ TENERE CONTO dell’escursione che hanno le sospensioni, nel caso della Caponord e Pegaso standard il range è ridotto e quindi bisogna fare attenzione ad evitare spiacevoli fondo corsa tenendo le sospensioni troppo morbide!
Su terreni morbidi come il fango o la sabbia delle sospensioni dure (quindi ben precaricate) vi faranno mantenere un buon assetto della moto evitando spiacevoli fondo corsa.
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Variante per la Caponord Rally Raid:
La moto in oggetto ha sospensioni diverse dal modello standard e la cosa è ancora più evidente con le differenze che ci sono tra la ETV1000 my’03 e la ’04.
Nella RR la sospensione posteriore ha una escursione maggiorata, biellismi di attacco diversi e la regolazione anche in compressione con serbatoio di recupero contenente gas azoto, la particolarità di quest’ultimo è di essere insensibile alle alte temperature che l’elemento ammortizzante raggiunge, potendo regolare la compressione potremo quindi entro certi limiti stabilire la velocità con cui l’ammortizzatore scende.
La sospensione anteriore è una forcella Marzocchi Magnum regolabile sia nel precarico che nel rilascio, questo permette quindi di intervenire (secondo i parametri spiegati nei paragrafi precedenti) agevolmente sulla regolazione dell’effetto ammortizzante secondo il percorso che andremo ad affrontare.
Quali sono le mie regolazioni?
Da solo: per il posteriore 5 scatti di precarico in più rispetto alla regolazione standard e 2 giri di vite in più, per la forcella 3 scatti in più sia per il precarico che per il rilascio.
In 2: aumento il precarico posteriore di 10 scatti, lascio tutto il resto uguale.
In 2 + bagagli: sempre per il posteriore 15/20 scatti di precarico in più e 8/10 di vite.
La valutazione è però molto personale ed empirica, ognuno deve trovare quella giusta per se, quando faccio fuoristrada un po’ impegnativo giro con il cacciavite nello zainetto e modifico al volo (ovviamente da fermo) i valori, poi finito scarico tutto e riparto con la regolazione di fabbrica per trovare il punto giusto, altrimenti chi si ricorda più che valori avevo dato?.....
Beh, spero di esservi stato utile, a presto rivederci con le più belle comunità Aprilia che esistono: apriliaontheroad.com e mototouronoffroad.it, siete d’accordo?
Alessandro “Alex” Bellucci
abellucci@mototouronoffroad.it