Ho recuperato il contatto reed da questo comunissimo sensore, che come si vede nella seconda foto, ha un bulbo un po’ più grande, (ma l’importante è che entri nella cannetta di rame, ovviamente).
Con l’ausilio di un buon saldatore e del flussante, per prima cosa bisogna togliere il tappo collocato all’estremità superiore della cannetta.
Successivamente,dopo aver tagliato “a raso” il cavo e con un po’ di pazienza e un cacciavite finissimo, aver tolto quella specie di pasta riempitiva, ho sfilato il cavo con una pinza dalla parte superiore;
A questo punto, ho preparato il nuovo contatto, saldando ad una estremità un nuovo filo di adeguata sezione ed ho isolato il segmento scoperto con guaina termo restringente.
Dopo essermi sincerato che il tutto scorra senza intoppi all’interno del tubicino entrando da foro inferiore, ho inserito nuovamente il galleggiante e risaldato con stagno ed abbondante flussante il tappo che risulta avere un piccolo forellino da dove uscirà l’altra parte del contatto reed che dovrà essere stagnata.
Inserito il nuovo contatto , ho trovato la posizione giusta ON OFF controllando la continuità con un multimetro, in funzione della corsa del galleggiante; ho fissato l’altezza saldando il reoforo del reed all’estremità e, dopo aver reciso la parte in eccesso, ho saldato tutto con cura.
Ho rimesso della colla a caldo per chiudere il foro inferiore, ma penso che l’ideale potrebbe essere del silicone acrilico (quello per incollare i parabrezza).
Infine ho collegato il nuovo filo a quello già esistente all’altezza della resistenza che si trova “nascosta” nella guaina di protezione nera prima del connettore ed ho rivestito tutto con guaina termo restringente.
Teoricamente funziona; adesso non mi resta che testarla “su strada” appena possibile.