Forse argomento già trattato MA ripeterlo forse giova alla memoria.
Dunque, si parla di avvitare e svitare (in questo caso candele) interponendo tra i filetti oli, grassi e paste LUBRIFICANTI.
In generale,
NON VA MAI interposto nessun elemento lubrificante tra le filettature
SALVO SE DIVERSAMENTE PRESCRITTO
Proviamo a spiegare in modo semplice e senza scomodare troppe formule
il perchè dell'affermazione di quanto sopra prendendo a riferimento proprio il serraggio delle candele.
Per una funzionalità ottimale del sistema di accoppiamento candele acciao/testa alluminio, teniamo conto di 2 fattori (pensiamoli come i più mportanti):
1 - la tenuta dell'avvitatura
2 - la dissipazione termica
Rispetto al
fattore 1 comune a tutte le avvitature, bisogna ricordare che una COPPIA DI AVVITATURA generalmente espressa in Nm (Newton x metro) è = ad un coefficiente d'attrito degli elementi da accoppiare x il diametro della filettatura x il carico voluto........ognuno di questi fattori ha ulteriori sottoformule che eviterei per non fare noiosi trattati.
Come si può notare, la COPPIA di AVVITATURA è direttamente proporzionale ad ogni singolo fattore cioè se essi aumentano la COPPIA aumenta e viceversa.
Facciamo il caso delle ns. CN:
- il manuale d'officina dice di chiudere le candele a 20Nm.
- Le candele hanno un diametro esterno di 12mm.
- per il coefficiente d'attrito tra acciao e alluminio, assumiamo da tabella quello radente o dinamico (esiste anche quello statico ma non è il nostro caso)=0,47
- Per calcolo inverso deduciamo che il progettista ha pensato ad un carico di circa 3550N (nel quale includiamo per convenienza una serie di coefficienti di sicurezza e bla bla bla)
Infatti: diametro filetto candela 0,012(in metri) x 3550N x 0,47 = 20Nm che è la coppia di serraggio prevista
Ora teniamo d'occhio il coefficiente d'attrito tenendo conto che più l'attrito è alto, più il numero cresce e viceversa.
Chiediamoci: se metto del lubrificante, diminuisco questo numero?...la risposta è ovviamente
SI e assumiamo che generalmente una lubrificazione con olio o grasso sugli elementi acciaio/alluminio riduce l'attrito di almeno il 20-30%
CIOE' a significare che
da 0,47 passiamo a mediamente 0,35
Con questo nuovo valore, andiamo a
RICALCOLARCI la coppia di serraggio: diametro 0,012(in metri) x 3550N x
0,35 =
15Nm
Ma se invece continuiamo a chiudere a 20Nm....cosa succede?....bhé cambia sicuramente il carico della filettatura...quindi, facendo una piccola inversione diciamo che il
CARICO sulla filettatura = 20Nm / diametro 0,012(in metri) x
0,35 = 4760N

....a questo punto bisogna chiedersi se la filettatura ce la fa a mantenere questo carico.....+35%...
secondo me NO!!!!!
QUINDI: se mettiamo lubrificanti tra i filetti, va ridotta la coppia di chiusura e questa regola vale per TUTTO!!!!
Rispetto al
fattore 2 cioè la dissipazione termica, mettere del grasso sui filetti significa interporre un elemento ulteriore tra acciaio candela e Alluminio testa per i quali deve passare il calore per essere po dissipato.
Come intuiamo, l’Al è un ottimo conduttore di calore (uno dei migliori preceduto solo da Rame e Argento) mentre il grasso lo è molto ma molto meno tanto è che ci sono quelli che vengono definiti “per alte temperature” cioè a significare combinati con alcuni elementi, che anziché carbonizzarsi o gocciolare via,
RESISTONO nella loro forma semisolida per continuare l’effetto
LUBRIFICANTE alle alte temperature cioè continuare nella loro funzione squisitamente di tipo MECCANICA.
Definiamo alte temperature dei grassi: al Bisolfuro di molibdeno (MoSO2) fino a 700°C …c’è di meglio?
Verifichiamo a che temperatura lavora la candela: 450°-850°C (fonte NGK).
Siamo al limite…direi oltre il limite…..
Conclusione: oltre a RALLENTARE la dissipazione del calore dalla candela alla testa in Al, rischiamo di carbonizzare quel poco grasso tra i filetti ALLENTANDO di fatto la tenuta della coppia di avvitatura della candela…ed il resto immaginatelo voi.
Detto ciò, quello che faccio io quando cambio le candele è:
1 – svitarle quando il motore è freddo (per il concetto di dilatazione a caldo dell’alluminio che è mediamente doppio di quello dell’acciaio)
2 – accurata pulizia delle superfici filettate
3 – chiusura a coppia con chiave dinamometria
Spero di aver ulteriormente chiarito in modo “semplice ed intuitivo” il concetto degli effetti della lubrificazione delle filettature.
PS1: lo stile è quello Giotek
PS2 : i contenuti meno
