Ho trovato, in rete, dei calcoli interessanti, siamo a livello di ipotesi sia chiaro, ma possono quantificare il Δ di potenza>
rendimento Re = 1 – (V cs/ V tot) k-1 = 1- 1/RC k-1
dove Vcs è il volume della camera di scoppio, Vtot è il volume totale al PMI e k è una costante tipica di ciascun gas data dal rapporto tra i calori specifici a pressione costante e a volume costante.
Siccome k nel caso dell’aria assume il valore di circa 1,4, l’esponente di RC è inferiore all’unità ma rimane positivo, pertanto all’aumentare di RC aumenta il valore RCk-1 e diminuisce il rapporto 1/RCk-1; risultato aumenta il rendimento Re.
A questo punto potremmo già divertirci a fare due o tre ipotesi di calcolo, molto semplice peraltro, su qual è l’aumento di potenza teorico che ci si può attendere dall’aumento del rapporto RC se, come è del resto ragionevole, all’aumento del rendimento del ciclo corrispondesse esattamente un aumento di potenza (del resto per ogni ciclo c’è un’energia trasformata che dipende dal rendimento e la potenza non è altri che l’energia=lavoro nell’unità di tempo).
Prendiamo il nostro motore ed ipotizziamo un RC di partenza di 10:1
Il rendimento teorico ed ideale sarebbe Re = 1- 1/(10 ^ 0,4) = 0,601
se aumentassimo RC fino a 10,5 otterremmo Re = 1 – 1/(10,5 ^0,4) = 0,609
se lo diminuissimo fino a 9,5 si otterrebbe Re = 1 – 1/(9,5 ^0,4) = 0,593
Supponendo che vari solo il rendimento e che il tutto sia lineare (e non è così) poniamo come valore standard di riferimento un dato ipotetico 48 Cv avremo un calo di potenza dovuto al minor rendimento (con 9,5:1) di -0,64 Cv ed un aumento (con 10,5:1) di +0,64
Totale 1,28 Cv di differenza.
Questi sono, ripeto, calcoli estremamente teorici ed ideali, servono solo a farsi un idea dell'ordine di variazione in gioco, nella realtà le variabili sono tali e tante da cambiare le carte in tavola e , onestamente, un cavallo in più o in meno dubito sia avvertibile
