Allora:
dopo alcuni mesi di prove e guida (e lettura di articoli, visione di test e "verdetti" etc.)
sono giunto alla conclusione (definitivamente empirica!) che:
all'anteriore
1 mm di precarico (1 giro) corrisponda a ~ 20 kg di carico,
mentre al posteriore
un clic al pomello corrisponda a ~ 10 kg.
La distribuzione dei pesi è in realtà davvero al 50/50 in origine,
ma partendo dai pesi di moto + carico si può determinarne la distribuzione
e ottenere una base per ulteriori correzioni adattando la moto a stile, percorso etc.
Con questo sarebbe scoperto un altro errore del manuale:
l'impostazione lì descritta (4.25 mm all'anteriore se prendiamo per buona
l'apertura di 6 mm e 10 clic al posteriore)
non è per un pilota medio di 75 kg, ma per la sola moto! ( 185 kg ... manco coi liquidi quindi!)
Il mio setting attuale:
204 kg di moto + 80 miei: 284 => 290
diviso due (distribuzione al 50/50) = 145 => 150 kg per asse
ant: 150:20 = 7.5
post: 150:10 = 15 ... che per la guida seduta aumento a 16 ... pure a 17 con lo zaino pieno ...
Chiaramente telai e valige ... o passeggero ... gravano molto più sul posteriore:
a occhio direi per 3/4 così che per i restanti 120-130 kg (raggiungimento del pieno carico)
reastano a disposizione 8-10 clic dietro (~ 80-100 kg) e 2 giri davanti (~ 40 kg)
Con l'idraulica sto ancora giocando, ma l'impostazione attuale sembra essere un buon compromesso al momento,
coi fondi sterrati parecchio duri per il freddo:
5 clic alla forcella e 1.25 giri al monoammortizzatore in compressione
9 clic davanti e 1,75 giri dietro in estensione.
Giusto per ricordarlo:
con la regolazione dei precarichi si determina esclusivamente l'assetto della moto;
se ne regola la corsa negativa (il SAG, e cone lui l'altezza da terra "statica") e la distribuzione del carico fra ant e post.
Non si indurisce nulla perché le molle hanno una costante elastica:
tot kg di carico ne determinano sempre lo stesso tot di mm di compressione,
si stabilisce solo il carico necessario per cominciare a comprimerle ulteriormente, il sostegno.
La rigidità "dinamica" viene determinata con le regolazioni dell'idraulica che dissipa l'energia cinetica,
mentre le molle di per sé ne rilasciano in estensione praticamente tanta quanto ne abbiano assorbita in compressione.
Il funzionamento del nostro posteriore è poi progressivo in grazia dei leveraggi fra telaio, forcellone e monoammortizzatore:
maggiore sarà l'affondo, progressivamente maggiore dovrà essere il carico successivo per comprimere ulteriormente il mono;
questo comporta che nei primi cm di corsa alla ruota la sospensione sarà sempre più morbida che in quelli successivi.
Ciò consente al posteriore di risultare sensibile alle botte secche (nel "veloce": sassi, gradini, buche, inizio della frenata etc)
ma sostenuto negli affondi prolungati (nel "lento": curvoni in velocità, avvallamenti, atterraggi dopo un salto etc.).
Per il mio utilizzo e peso non vedo al momento ragioni di cercare altre molle,
per chi fosse invece interessato ad alternative
AF1 nel proprio shop ne offre con K maggiori per il mono, della Elbach,
mentre per la forcella si potrebbe chiedere ad Andreani, che offre
un kit di cartucce e molle "Rally Race",
o alla Öhlins che ha preparato il suo kit
FKA 115 per la Tuareg 660
dotandolo di diverse molle:
Schermata-2022-09-04-alle-12-57-22.png
Buone Strade!
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