Ridurre gli inquinanti atmosferici
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Domanda C'è un modo per eliminare lo smog dalle grandi città? È vero che i tubi Tucker diminuiscono gli inquinanti atmosferici?
Posta da Classe I F ITIS Kennedy
Ricevuta il 12 maggio 2002
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Risposta In commercio esistono dispositivi magnetici applicabili ai motori delle automobili (e alle caldaie per riscaldamento) simili a quelli usati per il trattamento magnetico delle acque di cui ho parlato in una precedente risposta:
Il combustibile è pompato attraverso una scatola metallica che contiene uno o più magneti oppure un'apparecchiatura magnetica è fissata con un morsetto alla superficie esterna della linea di alimentazione. Secondo i venditori, tali dispositivi aumenterebbero sia la potenza del motore che l'autonomia del veicolo dal 10 al 20% e diminuirebbero sensibilmente le emissioni di inquinanti nei gas di scarico.
Nella letteratura scientifica non esiste alcun lavoro che confermi l'efficacia di tali dispositivi.
Nella pubblicità del tubo Tucker, o di altri dispositivi analoghi (in vendita da diversi anni negli USA) si trovano dichiarazioni mirabolanti del tutto prive di fondamento. La Tucker, per esempio, dichiarava che il rendimento di una comune caldaia a gas verrebbe raddoppiato grazie al dispositivo. Vi sono attualmente caldaie che hanno un rendimento che può arrivare anche al 95%.
Se le affermazioni della Tucker fossero vere, si arriverebbe all'assurda conclusione che, in presenza del dispositivo, l'acqua calda prodotta dalla caldaia avrebbe quasi il doppio dell'energia chimica contenuta nel gas. Questa sarebbe una palese violazione del primo principio della termodinamica.
Diversi test eseguiti sul tubo Tucker non hanno naturalmente evidenziato alcuna differenza di prestazioni del funzionamento di una caldaia in presenza o assenza del dispositivo. O meglio, una differenza c'è: l'energia elettrica consumata dal dispositivo non è proprio trascurabile.
In conclusione questi apparecchi dichiarano prestazioni che spesso violano le leggi della fisica e promettono risultati del tutto illusori.
In linea di principio, non si può escludere un qualche effetto di un campo magnetico sulla combustione se il campo magnetico venisse applicato alla fiamma, che è un plasma in movimento e risente quindi di un campo magnetico.
Prima di commercializzare certi dispositivi e promettere risultati miracolosi, occorrerebbe però innanzitutto verificare che i campi abbiano un qualche effetto sul carburante, stabilire se questo influenzi il rendimento della combustione, e poi costruire apparecchi che funzionino realmente in pratica, verificandone accuratamente le prestazioni. Niente di tutto questo è mai stato fatto. Quindi chi dichiara, oggi, che l'apparecchio da lui venduto ha certe prestazioni mai dimostrate può essere sicuramente considerato un truffatore.
Ulteriori utili informazioni possono essere trovate nell'articolo di Mike R. Powell, Magnetic Water and Fuel Treatment: Myth, Magic, or Mainstream Science?, pubblicato sulla rivista "Skeptical Inquirer", vol. 22 n. 1, disponibile anche in rete all'indirizzo:
http://www.csicop.org/ si/ 9801/ powell.html
Nota: ringrazio il professore Gianni Comoretto dell'Osservatorio Astronomico di Arcetri per le utili indicazioni fornitemi relativamente all'argomento trattato.
A cura di Silvano Fuso
ITIS 'Gastaldi - Giorgi'
GenovaCICAP - Liguria